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Napoli-Siena per chiudere bene e sperare nel terzo posto

Con un orecchio agli altri campi, bisogna prima battere il Siena

Domenica, 20h45, stadio “San Paolo”: per il Napoli l’ultimo atto di un campionato che, in generale, dalla terza posizione in giù non ha avuto un vero protagonista, ma molti personaggi secondari ad alternarsi per ritagliarsi un posto al centro della scena. Solo tre i punti in palio prima della fine dei giochi, e l’Udinese è davvero a un passo dal traguardo: il trio-Champions, già composto da Juventus e Milan, dovrebbe completarsi con un’altra maglia bianconera, quella dei Friulani. A meno di una clamorosa sconfitta a Catania: se Montella imiterà il Pioli che ha battuto il Napoli, e cercherà di chiudere in bellezza in casa dando un dispiacere a Guidolin, allora per Napoli, Inter e Lazio ci sarebbe ancora un lumicino di speranza.

Quello del Napoli è alimentato anche dalla sfida diretta che mette contro proprio Lazio e Inter in chiusura di stagione: il desiderio degli Azzurri è che le due rivali si annullino con un pareggio, o al massimo vinca l’Inter (scontri diretti favorevoli al Napoli). Facendo appello a queste complicate congiunture, Mazzarri dovrà trovare il modo di dare motivazioni ai suoi, che già contro il Bologna sono apparsi un po’ scarichi di tensione – a causa di una stagione troppo ricca di impegni, a detta del tecnico partenopeo. Pensare solo a vincere, e poi sperare: a portare notizie dagli altri campi non serviranno nemmeno le radioline, basterà il boato del San Paolo in caso di gol del Catania (e, intanto, dell’Inter) a caricare gli undici in maglia azzurra.

Difficile che il Siena venga in visita per giocare la partita della vita: ma è altrettanto improbabile che lasci vincere facile il Napoli. Dal Bologna non c’era da aspettarsi troppo agonismo, e invece la concomitanza sfortunata (per il Napoli) dell’ultima di Di Vaio in casa ha creato nuovi stimoli fra i Rossoblù e inattesi dispiaceri per gli Azzurri. Molto probabilmente anche Sannino si congederà da Siena e di certo vorrà chiudere con dignità e con la consueta serietà che ha contraddistinto la sua squadra quest’anno. Il Napoli dovrà mettercela tutta per battere un avversario non debole, e vincere una gara in cui i tre punti potrebbero essere persino inutili.

Tanto per cominciare, Mazzarri dovrà fare a meno di tre squalificati (Aronica, Dzemaili, Cavani) e, mentre ritrova la miglior condizione di Lavezzi, deve fare però i conti con gli infortuni di Campagnaro e Gargano, entrambi incerti per domenica sera. Se in difesa le alternative ci sono, l’assenza di Gargano potrebbe creare qualche imbarazzo, mancando (praticamente da inizio anno) anche Donadel.

Il Siena invece cambierà e non poco: sembra che Sannino sia intenzionato a schierare un 4-4-1-1 con molto turnover, a partire dal portiere, Farelli, fino alla trequarti, dove dovrebbe giocare D’Agostino dietro a Destro unica punta. A partita in corso potrebbero entrare, in caso di necessità, Brienza, Bogdani e Larrondo. Queste le probabili formazioni:

Qui a sinistra, il probabile schieramento in caso di mancato impiego di Gargano, che porterebbe alla rinuncia del centrocampo a tre, con Hamsik accanto a Inler, e Zuniga dal primo minuto insieme a Lavezzi alle spalle di Pandev. Ma Mazzarri spera di recuperare sia Gargano che Campagnaro, per non rompere gli equilibri di una squadra che, a detta dell’allenatore, soffre quando cambia troppi elementi.

Il Siena giocherà con una squadra compatta e cercherà soprattutto di non perdere. HamsikPandev e Lavezzi dovranno dare il meglio di sé per bucare le vie centrali dei toscani, ma vista la “folla” che staziona in mezzo, le discese di Maggio e il supporto di Dossena potranno risultare decisivi. Di contro, bisognerà tenere anche gli occhi apertissimi per evitare di subire in contropiede: Destro ha già dimostrato di essere letale nelle ripartenze in velocità.

Quest’anno, i risultati del Napoli sono stati spesso determinati dalla prestazione atletica piuttosto che dal modulo o dall’assetto tattico in senso stretto. Soprattutto per la filosofia calcistica di Mazzarri, poco incline a modificare schemi e posizioni in campo. E quando i suoi lo hanno tradito sul piano della corsa e della grinta, la squadra ha arrancato o ha perso. Contro il Bologna si sono visti di nuovo errori di misura, tanto nei passaggi quanto nelle conclusioni, e una certa difficoltà a tenere alto il ritmo di gara, anche quando c’era da reagire al risultato sfavorevole. Difetti principalmente figli di una evidente stanchezza, ma che non devono riproporsi se il Napoli vuole battere il Siena. Il terzo posto è molto improbabile, ma provarci è un dovere.

 

Lorenzo Licciardi

 

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