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Napoli, si riparte da stadio, cantera, sede e fair-play

 

NAPOLI. Il celeberrimo “secondo quinquennio” è già partito l’anno scorso ma è in questi mesi che sta prendendo anima e corpo in maniera netta. La progettualità che da sempre fa da sfondo a tutte le iniziaitve del presidente De Laurentiis disegna a tinte azzurre il Napoli che sarà. Nessuna rivoluzione rispetto al passato, ma se il “primo quinquennio” è stato quello della crescita lenta e costante e dell’assestamento nella serie A ecco che ora gli orizzonti si allargano. Nonostante la burocrazia costituisca un ostacolo non sempre superabile per le ambizioni del “visionario” (così come ebbe benevolmente a definirlo il dg Fassone) patròn azzurro, molte linee guida del presente-futuro del Napoli sono state già buttate.

STADIO MODERNO

Il maquillage del San Paolo è da tempo nell’agenda di De Laurentiis. Aspettava di conoscere il nome del nuovo sindaco, il presidente azzurro, per muovere i primi passi. Con De Magistris c’è stata subito intesa a pelle, il primo cittadino ha manifestato enorme attenzione per risolvre i problemi dell’impianto che dovrà ospitare la Champions e anche l’assessore allo sport, Pina Tommasielli, si è messa a disposizione per collaborare con la società. De Laurentiis dice di avere le idee chiare, di aver chiesto già consulenze a fior di architetti. C’è da volare con i lavori, perchè il tempo stringe e d’estate è tutto più complicato ma basti pensare in che tempi da record furono installati i tornelli allo stadio per ricordarsi che quando De Laurentiis abbraccia un progetto non conosce ostacoli.

CANTERA AZZURRA

Non è la prima volta che De Laurentiis parla di un progetto-vivaio ma rispetto al passato sembra che davvero qualcosa possa cambiare in tempi brevi. La cantera – o guagliunera come suggestivamente è stata ribattezzata – ripartirà dallo scudetto con la Berretti e dalla finale per il titolo dei Giovanissimi ma si arricchirà di nuove figure professionali e soprattutto di impianti all’altezza dove allenarsi e giocare. Dichiarato il modello Barcellona, imprescindibile punto di riferimento ormai per chiunque lavori nel mondo del pallone. Far diventare una moda un po’ kitch una realtà importante è il compito della società che sogna un giorno di poter svezzare in casa i suoi Messi napoletani. Centrale resterà il ruolo del team manager Giuseppe Santoro, che presto verrà coadiuvato da altri professionisti. e già dal nome del futuro allenatore della Primavera si capirà che la spinta in avanti del settore sarà forte.  Forte accelerata anche  per la realizzazione del centro sportivo dedicato al settore giovanile, un vero e proprio pallino del presidente De Laurentiis. Da tempo il direttore generale azzurro, Marco Fassone, ha incontrato il sindaco di Castel Volturno, Antonio Scalzone, per definire le procedure e ha consegnato il progetto esecutivo con elaborati tecnici e grafici, che poi sarà  valutato dalle varie Conferenze di servizio. L’area di 14 ettari, che lambisce il canale dei Regi Lagni, sarà  data in concessione al Napoli e servirà per la realizzazione di undici nuovi campi dove far allenar e giocare la “guagliunera”. 

NUOVA SEDE

Lavori in corso anche a Castelvolturno dove si sta operando per rimodernare la sede. Lo stesso presidente ha dato i suoi suggerimenti per il maquillage del quartier generale del Napoli. Si lavorerà sodo questa estate per rifare il look: estetica e funzionalità su binari convergenti. Open space e uffici più efficienti nell’immediato futuro.

NUOVE IDEE MARKETING

Sempre in attività creativa il settore marketing , facente capo ad Alessandro Formisano, che continua a sfornare prodotti griffati Napoli: l’ultima idea sono i gemelli da polso – in duplice versione –  che vanno ad aggiungersi a una galleria folta e qualificata che comprende caschi per moto, statuine dei giocatori, orologi, profumi, kit da scuola, zaini, penne e capi d’abbigliamento di ogni genere.

FAIR-PLAY FINANZIARIO

Quello che poteva sembrare un capriccio o addirittura una “scusa” per spendere meno è invece il fiore all’occhiello della società. De Laurentiis sotto certi aspetti il fair-play finanziario l’ha “inventato” ancor prima che Platini lo rendesse obbligatorio. Da sempre il bilancio del club è in attivo. L’ultimo esercizio disponibile, risalente al 2010, parla di un utile di “soli” 346.686 euro considerando un’onerosa campagna acquisti (oltre 55 milioni) e la necessità di dover pagare due allenatori (Donadoni e Mazzarri) ma il vero scudetto del Napoli è davvero quello dei conti in ordine, che garantiscono vita lunga alla società e la possibilità di poter continuare il progetto di crescita. La struttura “snella” del club che ha solo 64 dipendenti con un costo del personale di 38.746.752 euro (il Palermo, per fare un esempio, ha 96 dipendenti) è più una risorsa che un handicap anche se la società si sta arricchendo anche dal punto di vista delle professionalità, a partire dal settorecomunicazione – dove è stata inserita una nuova figura, Monica Scozzafava, come responsabile  – a continuare con osservatori e scout che dragheranno il mercato italiano e straniero.

FRONTIERA TV

De Laurentiis è un pionere nella battaglia in Lega sui diritti tv. Il Napoli è nel “partito” delle 5 grandi che da mesi sta conducendo un braccio di ferro con le altre 15 società. Tema del contendere la quota del 25% legata al bacio d’utenza su cui si stanno accapigliando i presidenti divisi sul concetto di “sostenitore” di una squadra. Fondi bloccati, dunque, per l’irritazione delle big e De Laurentiis scatenato che non ci sta ad affrontare la questione con i paraocchi. Sogna un club che possa gestire in proprio i diritti tv, con esclusive personalizzate legate ai diritti d’immagine, alle interviste pre e post-partita. Ed anche in questa direzione va la creazione di un canale tematico, Napoli Channel, che dovrebbe vedere la luce all’inizio del 2012.

Fonte: Il Roma

La Redazione
S.D. 

 

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