Non molliamo proprio adesso, lo striscione mostrato dai tifosi nei distinti prima del via. E il Napoli non ha mollato nel momento più difficile della stagione. Anzi ha raddoppiato, triplicato le energie mostrando compattezza, gioco, corsa e determinazione nella vittoria da brivido contro l’Atalanta. Rotto l’incantesimo, cancellata quella che stava diventando una vera e propria maledizione, difeso con i denti il secondo posto in una partita con una serie infinita di emozioni.
Il Napoli non riusciva a vincere da cinque partite e al di là del calo oggettivo degli azzurri tutti gli episodi giravano a sfavore. Anche contro l’Atalanta, nonostante una prestazione di grande intensità, con tante azioni pregevoli e almeno dieci palle gol, si stava materializzando lo spettro di un nuovo pareggio. E sarebbe stata una vera e propria beffa vista la partita a senso unico dal Napoli con la squadra di Colantuono capace di recuperare due volte con due gol casuali, il primo su autorete di Cannavaro tradito da una carambola imprevedibile e il secondo di Denis (un ex infallibile al San Paolo e che pure stavolta non esulta dopo il gol) per un errore in fase difensiva e di De Sanctis. Ma il Napoli questa vittoria la voleva a tutti i costi e ha mostrato grande carattere reagendo a tutte le situazioni sfavorevoli e trovando la forza di segnare il 3-2 dopo essere stato raggiunto per due volte.
Risposta di squadra, risposta dei singoli, risposta del gruppo, ennesima risposta di Mazzarri, il punto di riferimento di questo Napoli, allenatore capace di tirare fuori più del massimo dai suoi uomini. Un Napoli secondo in classifica, uscito dal tunnel, pronto ora con la mente sgombra a giocarsi tutte le sue carte nelle ultime nove giornate. La risposta di tutti, in primo luogo di Cavani, una risposta da campione vero al digiuno da gol e alle voci. Una doppietta che lo fa allungare a quota venti nella classifica dei bomber. Una prestazione orgogliosa, fatta di tiri in porta, recuperi difensivi, corsa e grinta. La risposta di Pandev che si sveglia dal lungo torpore, torna a segnare dopo cinque mesi sfruttando al meglio l’assist di Armero e sfodera una prestazione di spessore tecnico e grinta. Sono stati loro i grandi trascinatori e tutti gli altri hanno dato un contributo importante: Zuniga è tornato imprendibile sulla sinistra, Maggio ha dato segnali di crescita atletica pur mancando ancora di lucidità nei cross a centro area. Convincente Dzemaili, schierato da Mazzarri al posto dello stanco Inler, preziosi Armero e Insigne nell’assalto finale.
La vittoria del gruppo: significativo l’abbraccio di tutta la squadra a Cavani dopo il primo gol su rigore e la corsa del Matador verso la panchina dopo la sua seconda rete, bella per preparazione ed esecuzione. Un Napoli più carico da un punto di vista mentale anche se ancora con qualche timore di troppo legato agli ultimi risultati negativi, timore mostrato pure negli attimi finali di recupero con l’Atalanta che ha avuto la palla del 3-3. Un Napoli però rifiorito in maniera evidente dal punto di vista atletico: si è rivisto il movimento senza palla, contro l’Atalanta il portatore aveva almeno due-tre soluzioni di scarico e la manovra è stata così molto fluida. Azzurri più lucidi e più veloci, negli uno contro uno, nei dai e vai, come nell’azione del calcio di rigore con il triangolo Zuniga-Hamsik-Zuniga e il colombiano messo giù in area da Giorgi. Napoli sempre a testa bassa sul manubrio, gli azzurri fanno costantemente la partita e tengono il baricentro alto. Azzurri bravi a trovare la chiave giusta per entrare nella difesa dell’Atalanta con giocate centrali e sulle fasce e con Hamsik abile a ricevere palla tra le linee e a darla agli attaccanti, slovacco fermato nel recupeor da un super Consigli sul sinistro del possibile 4-2. Da cancellare le ingenuità mostrate sui due gol dell’Atalanta, il Napoli si è fatto sorprendere per due volte in contropiede quando era avanti con il punteggio. E Napoli che deve capitalizzare con maggiore cattiveria le palle gol: soprattutto nei primi venti minuti con l’Atalanta alle corde poteva e doveva mettere dentro la palla del raddoppio che avrebbe reso tutto più agevole. Ma stavolta più che mai occorreva il risultato, serviva la vittoria. Il fatto che sia arrivata in maniera rocambolesca e con la capacità di rialzarsi prima sull’1-1 e poi sul 2-2 potrà, però, dare un ulteriore carica alla squadra. Oltre a quella che trasferisce da sempre Mazzarri. Carica che in settimana ha dato in maniera decisiva anche il presidente De Laurentiis. Carica che hanno dato i tifosi incitando sempre, dal primo all’ultimo secondo.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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