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Napoli, sette partite per scrivere la storia. De Laurentiis e Benitez prendono tempo

Trattenere Benitez darebbe la continuità di progetto come avvenne a Liverpool e Valencia

Due partite di Champions, quattro di Coppa Italia, dieci di Europa League e trentaquattro di campionato: il Napoli ieri è arrivato a quota cinquanta partite stagionali, l’auspicio è di disputarne cinquantasette, significherebbe trascorrere le giornate del 26 e 27 Maggio a Varsavia. Non si possono fare calcoli, un trionfo europeo renderebbe la stagione storica ma l’obiettivo da non fallire è conquistare la qualificazione alla Champions League. Entrambe le strade vanno seguite con la stessa intensità, in campionato la rimonta sulla Lazio è possibile. I biancocelesti hanno un calendario difficile, il Napoli affronterà alla prossima giornata il Parma già retrocesso e anche il Cesena lunedì 18 Maggio dovrebbe aver già salutato la Serie A.

Prima del Parma ci sarà il Dnipro. Guai a sottovalutare la formazione ucraina, una realtà ostica che unisce una buona organizzazione di gioco ad alcuni talenti come Kalinic e Konoplyanka. Basta ricordarsi che la squadra di Markevyc ha eliminato realtà di spessore come Olympiakos ed Ajax nel suo percorso in Europa League. Il Napoli è migliorato in questa stagione nell’affrontare le squadre che chiudono gli spazi pensando soprattutto a non prenderle. L’innesto di Gabbiadini e una maggiore duttilità tattica da parte di Benitez hanno permesso agli azzurri di fare pochi passi falsi contro collettivi che hanno impostato quest’identità: forse solo la sconfitta contro il Chievo e il pareggio interno contro l’Atalanta durante questa lunga stagione hanno presentato queste difficoltà emerse di più durante la scorsa annata. Il Napoli, invece, ha manifestato le difficoltà più evidenti nell’esprimersi con intensità soprattutto in trasferta contro squadre come Verona, Palermo ed Empoli che hanno impostato la sfida sui ritmi alti. Avere continuità nella gestione di più impegni è la sfida in cui il Napoli è più volte caduto.

La partita di ieri contro il Milan dimostra che il Napoli sta crescendo nell’affrontare le difese schierate. Dopo un primo tempo inquietante in cui gli azzurri non hanno approfittato della superiorità numerica, lasciando addirittura al Milan l’occasione migliore con il palo di Bonaventura, nella ripresa è stato tutto completamente diverso. La seconda frazione di gioco è iniziata con un atteggiamento più determinato da parte della squadra che avanzava il baricentro con maggiore convinzione. I difensori non si liberavano subito del pallone ma erano i primi a far arretrare il Milan nella propria metà campo, soprattutto gli esterni si sovrapponevano molto di più, s’intensificava il movimento senza palla e Callejon a destra e Insigne a sinistra erano entrambi più incisivi. Il Napoli, infatti, sciupava tante occasioni da gol e le sostituzioni hanno aiutato la fase offensiva della formazione di Benitez. Gabbiadini dava più sostanza, armonia e imprevedibilità all’attacco mentre Hamsik al posto di Jorginho aumentava il tasso tecnico del centrocampo, zona nevralgica nell’impostazione della manovra. Per vari mesi si è discusso del presunto caso Hamsik ma intanto lo slovacco ieri ha raggiunto il record di tredici gol della stagione 2010-11 in cui realizzò anche due calci di rigore contro Cesena e Bologna. Tredici gol e quattordici assist, un bottino che spegne già le polemiche ma che può essere ancora arricchito, nel mirino può finirci anche il record di passaggi vincenti (ventuno) della stagione 2012-13.

Il Napoli in campo lotta per i suoi obiettivi, De Laurentiis e Benitez lavorano per il futuro del club. Sabato è ufficialmente iniziata la trattativa per continuare insieme l’avventura a Napoli ma entrambe le parti prendono tempo. Il presidente sa benissimo che per pianificare gli investimenti necessari al fine di crescere riguardo a mercato, stadio e strutture c’è bisogno della Champions League, Benitez aspetta delle offerte più interessanti rispetto a quelle pervenute finora magari sperando anche nella vetrina che potrebbe offrire la seconda vittoria in tre anni dell’Europa League, dopo il successo con il Chelsea. L’inserimento del suo agente Manuel Garcia Quillon può rappresentare proprio questo passaggio: far entrare i discorsi della programmazione e della valutazione complessiva del futuro nel vivo. Il domino delle panchine ancora deve accendersi, le possibili sirene per Rafa arrivano soprattutto dalla Premier League, dove ci saranno molto probabilmente degli avvicendamenti per Pellegrini, Van Gaal e Rodgers sulle panchine di Manchester City, United e Liverpool. Il Napoli ha solo bloccato Sinisa Mihajlovic, c’è stato un accordo verbale senza alcuna garanzia che potesse poi in futuro essere formalizzato. De Laurentiis considera Mihajlovic l’idea giusta per ripartire in caso di addio di Benitez e mancata qualificazione in Champions League ma la storia potrebbe svilupparsi in maniera completamente diversa con un finale di stagione esaltante. Trattenere Benitez per vari anni darebbe al Napoli la continuità di progetto, la possibilità di pianificare il proprio percorso in modo elaborato e coerente valorizzando proprio le capacità di Rafa, che ha vissuto, invece, le sue esperienze più interessanti quando ha lavorato per più stagioni, come a Liverpool e a Valencia (ben sette in Inghilterra e tre in Spagna).

Ciro Troise

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