Mamma, il Napoli ha perso i gol. Italiani. San Paolo, ore 16,54 del 21 aprile scorso: Lorenzo Insigne fa tutto da solo, dribbla, scarta un avversario, poi un altro, tira dal limite e gol alla Del Piero che consente agli azzurri di battere il Cagliari al fotofinish. Stop. Giù il sipario. Quel pomeriggio viene ricordato per l’ultima rete made in Italy del Napoli in campionato. Sono passati sette mesi esatti: per fortuna del Napoli, nessuno quasi se ne è accorto. In fondo, andato via Cavani, sono arrivati i gol di Higuain e Callejon e per i tifosi il passaporto estero non è un difetto.
Ci sono stati appena 5 miseri gollettini «italiani» del Napoli nell’anno solare 2013 (due di Insigne, due di Maggio e uno di Paolo Cannavaro). Su 71 complessivi: una percentuale del 92,8 per cento di reti straniere. Mai successo da quando c’è il campionato a 20 squadre. Cioè dal 2004-2005, mica da ieri. Dati preoccupanti? Ma certo che no. Anzi, è proprio questa la tendenza della nostra serie A. A cui il Napoli non si sottrae. Certo è che da quando c’è Rafa Benitez, il guru dell’internazionalizzazione, è andata persino peggio: zero gol italiani. Tutto il bottino è straniero di questo avvio di stagione è di marca estera: Britos, Pandev, Dzemaili, Higuain, Inler, Mertens, Callejon e Hamsik.
A giocare coi numeri c’è solo da sorridere: dopo dodici giornate non era mai successo nella storia del Napoli di non trovare neppure un marcatore nato nel nostro Paese (in fondo sono davvero pochi nella rosa: Cannavaro, Maggio, Mesto, Insigne, Bariti; c’è anche Colombo, ma fa il portiere). Nella scorsa stagione era stati 4 gol sui 20 segnati (20%) complessivamente realizzati per l’appunto alla dodicesima di campionato (2 Insigne, 1 Maggio, 1 Mesto); nel 2011/12 3 su 17 (2 Maggio, 1 Mascara); nel 2010/11 2 su 18 (entrambi di Paolo Cannavaro); nel 2009/10 6 su 17 (3 Quagliarella, 2 Maggio, 1 Cigarini); nel 2008/09 2 su 17 (1 Maggio, 1 Mannini); nel 2007/08 4 su 19 (tutti realizzati da Domizzi).
L’incidenza dei gol venuti da lontano è sempre stata molto alta, ma mai così schiacciante. E in serie A proprio quest’anno c’è stato il clamoroso sorpasso grazie anche al contributo della squadra azzurra. Cento per cento di gol stranieri. Tutti. E sono un bel po’: 24, il terzo miglior attacco del campionato. Solo stranieri anche i gol del Catania (ma sono appena 8) e quasi tutti stranieri quelli dell’Inter (italiano solo un gol su 26). In controtendenza il Sassuolo (11 gol e tutti italiani) e il Torino (appena due stranieri su 18). In Italia è il 56% dei gol che non parla italiano. Ed è chiaro che in questa storica escalation (mai successo prima) influisce il momento-no di Lorenzo Insigne in fase realizzativa. Il Magnifico, a parte la spettacolare rete contro il Borussia Dortmund (ma era la Champions), non si è ancora sbloccato in campionato. Lo scorso anno ha firmato 5 reti: la prima proprio rete ufficiale della sua carriera proprio contro il Parma, il 16 settembre del 2012. Dovesse Rafa dargli ancora fiducia dopo la buona prova con la Juventus il talento di Frattamaggiore potrebbe andare a caccia del suo primo gol di quest’anno. Suo e della piccola colonia italiana del Napoli.
Fonte: Il Mattino
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