«Il risultato dell’andata non inciderà sulla gara di stasera: Garcia non sa cosa sia lo 0-0 e Benitez non si fermerà se dovesse passare in vantaggio». Sebino Nela classe 61’ da Rapallo, è stato un grande terzino, ha iniziato nel Genoa, poi undici stagioni alla Roma, di cui è diventato una bandiera vincendo lo scudetto nell’82-83. Mancino naturale spostato a destra da Nils Liedholm che gli consegnò la maglia numero due e lo invitò a cambiare piede; e poi libero dei partenopei.
Dodici anni in giallorosso, due in azzurro. Tifa Roma stasera?
«Sono banale, ma dico che faccio il tifo per una grande partita. È quello di cui la gente ha bisogno. Basta con questi match senza tiri in porta: adoro il calcio dove la prima regola è quella di attaccare».
Non a caso tra i grandi allenatori che lei ha avuto c’è stato anche Liedholm.
«È stata una grande Roma. Adesso ci sono altri due tecnici stranieri che stanno esaltando le doti offensive delle proprie squadre. Stasera sarà il trionfo dei tiri in porta, delle azioni offensive e dei ribaltamenti di fronte. Il Napoli in casa ha fatto grandi imprese ma il risultato permetterà alla Roma di potersi difendere e ripartire».
Più Garcia o Benitez?
«Il francese mi ha conquistato subito, anche come personaggio, già nella presentazione della squadra: con i suoi gesti semplici ha immediatamente stregato il pubblico di Roma».
E lo spagnolo?
«Per Benitez parlava già il suo curriculum, ma a Napoli sta producendo un calcio che in certi momenti è spettacolare. Lui è un vincente, uno che ha sempre trionfato ovunque sia andato ad allenare».
Più che la gara dei difensori, sembra quella degli attaccanti?
«È così, si fa fatica a scegliere chi potrebbe essere l’uomo decisivo della serata: ce ne sono sei o sette che in qualsiasi momento hanno le capacità di poter colpire».
Come si conquista la finale?
«Con la pazienza. Il Napoli dovrà averne se non dovesse fare subito gol e la Roma non dovrà perderla se magari dovesse subirne uno».
Che partita sarà?
«Di quelle ad alto godimento: la gara ideale da vedere per uno che non è tifoso né di una né dell’altra squadra».
Uno spot per il calcio italiano. Ma i registi sono stranieri?
«E che male c’è? Se vengono quelli bravi bisogna solo imparare da loro. E da Garcia e Benitez c’è solo da prendere appunti per i giovani allenatori».
Chi può decidere la sfida a favore dell Napoli?
«Hamsik e Insigne portano fantasia, accelerazioni e rifornimenti per Higuain. Ma gli azzurri possono far valere l’uomo in più rappresentato da una tifoseria unica».
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