Il Napoli del 2013 ha alle spalle un anno e mezzo fatto più di soddisfazioni che di delusioni, eppure si ritrova con diverse incertezze: dalla necessità di intervenire sul mercato per migliorare le fasce e ritoccare una difesa rimaneggiata da squalifiche e partenze, a quella di rivedere l’assetto tattico per compensare inattesi passaggi a vuoto palesati negli ultimi mesi. L’avversario è dei più insidiosi: una Roma in gran crescita e lanciata nella corsa al podio della Serie A, che vale la qualificazione in Champions.
Da qui al 31 gennaio si cercherà di fare il possibile per tamponare le lacune che la squadra azzurra ha tradito in questa prima fase del campionato: deficitario il rendimento sulle fasce, tanto che Dossena è vicino all’addio mentre si è in procinto di acquistare Armero (giocatore volenteroso che però non risolverebbe del tutto il problema della cattiva qualità dei cross), precaria la stabilità della difesa, tanto più ora che Cannavaro è stato fermato dal giudice, mentre pure Campagnaro sembra destinato ai saluti a fine stagione. Si cercano sostituti – sebbene i nomi proposti non offrano vere e proprie garanzie – e sembrerebbe urgente anche l’acquisto di un centrale di centrocampo, là dove Donadel non ha convinto.
Intanto Mazzarri deve trarre il meglio dal materiale che gli resta a disposizione. Il mese di dicembre ha visto il tecnico tentare vari esperimenti a gare in corso, provando a ricorrere alla difesa a quattro, anche se proprio l’acquisto di Armero spingerebbe ad abbandonare questa soluzione, qualora il colombiano giocasse titolare in campionato. Contro la Roma saranno disponibili i soli Fernandez e Uvini come riserve per la difesa – in campo la scelta dei titolari sarà dunque obbligata: Campagnaro-Britos-Gamberini sarà il trio difensivo, con l’uruguaiano, forte di testa e ordinato, a fare da centrale. Meno problemi a centrocampo, dove i cinque titolari sono regolarmente a disposizione, mentre davanti Pandev dovrebbe venire inizialmente preferito ad Insigne, ex-pupillo di Zeman.
Il boemo avrà anche lui qualche grattacapo da risolvere: reduci da malanni fisici Florenzi, Totti e Osvaldo, ma tutti e tre sembrano in grado di recuperare e mettersi a disposizione, almeno per la panchina (Totti forse in campo). Davanti è comunque pronto Destro, ottima e pericolosa alternativa, affiancato da un Lamela in gran forma. Il resto è la squadra titolare.
Queste le probabili formazioni:
La partita è di quelle che promettono spettacolo, anche per il potenziale offensivo delle due squadre. La Roma di Zeman sa giocare solo a viso aperto, caratteristica che si sposa bene con le qualità del Napoli in contropiede. Ma il tridente giallorosso fa paura: Mazzarri dovrà escogitare sistemi difensivi ad hoc, sia per non lasciare la difesa in parità numerica, sia perché Lamela e Destro sono troppo veloci per Gamberini e Britos. Proprio Gamberini andrebbe dirottato a sinistra per non trovarsi il giovane argentino come dirimpettaio (molto più adatto Campagnaro, per velocità), ma potrebbe non bastare: e allora lavoro extra per Maggio e Zuniga, con il solito Behrami a fare da diga al centro e da mastino per i raddoppi di marcatura.
Per il Napoli sarebbe meglio non metterla sul “vince chi segna di più”, perché sarebbero gli ospiti ad avere meno da perderci. Molto più opportuno impegnarsi a far funzionare a perfezione la fase difensiva, per poi puntare alle ripartenze veloci che potrebbero mettere in crisi la retroguardia romanista. Ma a tale scopo dovrà essere ridotta al minimo l’imprecisione dei passaggi, che dovranno essere pochi, veloci e impeccabili. Serviranno massima concentrazione e dinamismo, con il ruolo di Hamsik decisivo come raccordo fra le diverse fasi di gioco. Con la speranza che la pausa sia stata utile a riordinare le idee e limare i difetti che hanno rallentato il Napoli in certe occasioni nelle uscite novembrine e dicembrine.
A cura di Lorenzo Licciardi
