Marsiglia. Il Napoli torna a volare. Arriva l’atteso colpo esterno in Champions. Un colpo pesantissimo. Gli azzurri vincono a Marsiglia e possono giocarsela fino in fondo per gli ottavi con Arsenal e Borussia Dortmund. Vittoria di forza, di personalità, di gioco, di carattere. Partita intensa, atteggiamento sempre propositivo, da grande squadra.
La conferma di Callejon uomo gol e la piacevolissima sorpresa di Zapata, subentrato dopo un’ora a un Higuain non ancora al top della condizione, che sfrutta da campione una magia di tacco di Mertens. Benitez sceglie il Pipita e ribalta le carte nell’immediata vigilia. Titolare dopo un mese per l’infortunio muscolare subito a Genova, l’argentino si divora una palla gol sull’assist perfetto di Mertens però è efficacissimo nella giocata che lancia in porta Callejon sul gol del vantaggio azzurro: al 42′ il controllo, il dribbling a rientrare e il tiro dello spagnolo sono perfetti. Una rete, la prima dell’ex attaccante del Real Madrid in Champions, meritatissima per gli azzurri, arrivata al termine di una prima frazione giocata sempre all’attacco.
Il Napoli spinge soprattutto a sinistra dove c’è Mertens, preferito a Insigne. Il belga si vede subito che sta bene, va via nello stretto, sprinta, mette sempre paura agli avversari negli uno contro uno. Sicuramente più incisivo rispetto alle ultime esibizioni Hamsik, nel vivo del gioco e soprattutto determinato già dal primo contrasto. Il solito prezioso costruttore di gioco a centrocampo Inler. Gli azzurri provano fin dall’avvio a costruire la manovra palla a terra con un numero prolungato di passaggi: l’esempio lo danno i difensori centrali Albiol e Fernandez, quest’ultimo sostituto dell’infortunato Britos, che avviano l’azione servendo il centrocampista o l’esterno più vicino. Il Napoli entra in campo convinto e fa la partita per dare subito un segnale al Marsiglia e al pubblico caldissimo del Velodrome, stadio cantiere dal lato di fronte alla tribuna centrale e dove soffia sempre un fastidioso vento trasversale.
Dopo il riscaldamento stavolta effettuato sul campo, a differenza di Londra, la testa subito nel match del Napoli, grande attenzione anche in fase di non possesso soprattutto con Behrami, solito lottatore, bravo ad accorciare su Valbuena, il centrocampista più tecnico del Marsiglia. Maggio si tiene basso per controllare Andrei Ayew, l’altro elemento di Baup più temuto alla vigilia. La prima mezz’ora è tutta del Napoli, buona autorevolezza e personalità, manovra prolungata per trovare lo spazio giusto. Il portiere Mandanda la prima parata la fa sulla punizione maligna di Mertens (2′). In più un’occasione agli azzurri manca solo l’ultimo passaggio. Il Marsiglia si mantiene basso, aspetta e non riesce mai a ripartire: una partita completamente diversa rispetto a quella di Londra contro l’Arsenal e con un ritmo decisamente più basso.
I francesi, ultimi nel girone e reduci da due ko con Arsenal e Borussia Dortmund, non aggrediscono gli azzurri in pressing. E il Napoli tira fuori le sue qualità migliori, gioca senza paura e riesce a mantenere il baricentro alto proprio per non farsi schiacciare. In avvio di ripresa il Marsiglia riparte più propositivo, il Napoli però non arretra di un centimetro e parte sempre a mille, Callejon protesta per un tocco in area di rigore. La partita diventa più combattuta, in alcune fasi c’è da stringere i denti in difesa con buone chiusure di Fernandez e Albiol. I primi cambi, entra Zapata per Higuain. E il colombiano segna il gol del 2-0 che sembra chiudere il match. A quattro minuti dalla fine André Ajew accorcia e mette paura agli azzurri. Ma la notte a Marsiglia è napoletana.
Fonte: Il Mattino
