Erano sei su sette in campionato, quattro consecutive. In campionato. A queste vittorie aggiungeteci poi quella in Supercoppa a Doha e le due in Coppa Italia. Insomma, il momento migliore del Napoli: ecco perché fa oggi più rumore il crollo di Palermo. Ecco perché fa tanto male. Testa, gambe, convinzione e condizione: è mancato molto, se non tutto, agli azzurri visti al Barbera. E’ mancata la capacità di reagire, la voglia di invertire l’andamento pericoloso già evidente prima della papara di Rafael. Già, Rafael: colpevole, è vero, ma certo non l’unico. Tutta la squadra sul banco degli accusati, in un post partita a tinte forti in cui Benitez ha tenuto a rapporto i suoi ragazzi per oltre quaranta minuti, cercando di comprendere le ragioni di uno stop pesante, non solo dal punto di vista del risultato ma anche del gioco.
Nessuna nota positiva. Anzi, forse, una sola ieri sera, quella relativa a Manolo Gabbiadini, terzo gol consecutivo in maglia azzurra, decimo stagionale. Troppo poco però per far passare rabbia e delusione: ma già da oggi si riparte, questo il pensiero e il messaggio di Benitez ai suoi. All’orizzonte ora c’è la difficile trasferta col Trabzonspor in Europa League. Ma soprattutto, con la Roma che può scivolare ancora via, in campionato c’è unaFiorentina ora a meno quattro: dopo aver parlato tanto di secondo posto, forse, conviene anche guardarsi alle spalle. Senza dare nulla per scontato, soprattutto un terzo posto che, sappiamo, significa Champions. Tradotto, se non tutto, quasi tutto.
Fonte: sportmediaset.it
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