La partita conclusiva del gruppo F di Europa League ha ben poco da dire: Napoli già qualificato come secondo classificato, e PSV già fuori. Ci sarebbe un’eventuale tentazione di “vendetta sportiva” per la sconfitta patita all’andata in Olanda, ma il Napoli deve pensare al campionato (supersfida con l’Inter) e non può permettersi di sprecare troppe energie.
Con l’obiettivo della qualificazione già raggiunto, stavolta Mazzarri potrà concedersi quel turnover “abbondante” che nelle prime partite di coppa è costato due sconfitte esterne consecutive. La gara contro gli olandesi di Eindhoven ha ben poco da dire alla classifica e non c’è da aspettarsi granché sul piano agonistico, anche se, forse, proprio l’assenza di pressioni potrebbe regalare un po’ di spettacolo. Qualcuno avrebbe visto un osservatore olandese al “San Paolo” per Napoli-Pescara: un po’ strano, se si considera l’assenza di una posta in palio, al di là del ranking e dell’onore. Fatto sta che Advocaat pare intenzionato a prendere sul serio la gara, sebbene anch’egli non abbia le condizioni per distrarsi troppo dal campionato: in Eredivisie il suo PSV viene da due sconfitte consecutive, una interna contro il Vitesse e una esterna con l’Ajax, entrambe rivali dirette per i primi posti.
Situazioni simili dunque per i due tecnici, con le rispettive squadre impegnate su doppio fronte. L’allenatore olandese ha lasciato a casa un titolare per reparto: Willems, Van Bommel e Mertens; al loro posto dovrebbero esserci Bouma, Engelaar e Narsingh – quest’ultimo, un attaccante esterno, ha segnato nelle ultime uscite in Eredivisie. Come punta centrale, il PSV schiererà con buone probabilità Matavz, un tempo obiettivo della società partenopea.
Mazzarri invece farà esordire Uvini in difesa, accanto a Fernandez e Campagnaro, che ritroverà così confidenza con il campo. Stesso discorso per Maggio, che partirà dall’inizio, mente il centrocampo sarà composto da Behrami-Donadel-El Kaddouri. Dzemaili, non sarà del match a causa di un affaticamento muscolare. A sinistra Dossena, in avanti Vargas con Cavani, che ha voluto esserci rinunciando al riposo, forse per giocarsi la classifica marcatori.
Le probabili formazioni:
Senza tensioni per il risultato, si è detto, potrebbe venir fuori un bello spettacolo da Napoli-PSV. La squadra di Eindhoven è costruita su un impianto offensivo e i presupposti per un “over” ci sono tutti. E in Olanda i pronostici sono stati confermati: il PSV ne ha fatti tre di gol, agli azzurri, che però non hanno risposto segnando a loro volta. Perciò, se si vuole vincere e “vendicare” la disfatta dell’andata, occorre prima di tutto invertire una costante della gara giocata in casa in terra olandese: fin dalla linea bassa del proprio centrocampo, i giocatori del PSV arrivavano per primi sul pallone, con un altro ritmo e un altro piglio rispetto ai napoletani, piuttosto statici e molli. A tale scopo, l’impiego di Donadel lascia qualche handicap al Napoli, dato che l’ex della Fiorentina non ha ancora ritrovato smalto e forma, e ha un passo decisamente inferiore agli altri: rischia di ritrovarsi travolto dal centrocampo dell’Eindhoven, atleticamente possente e vigoroso.
Ma all’andata il PSV ha fatto male soprattutto sulle fasce, con i suoi velocisti schierati come attaccanti esterni: Lens ci sarà anche stavolta ma il pezzo pregiato, Mertens, rimarrà a casa. Attenzione però a chi lo sostituisce: Narsingh è nazionale orange ed è in ottima forma. Lavoro extra per Maggio e Dossena, che dovranno pensare prima a coprire che ad offendere. Alla luce di ciò, il Napoli potrebbe cercare di utilizzare le vie centrali per attaccare, proprio come è riuscito a fare ultimamente – abbiamo più volte segnalato l’importanza di utilizzare la qualità tecnica dei centrocampisti ora che le ali azzurre sono in cattiva forma, e soprattutto con scarsa vena offensiva. El Kaddouri è chiamato a fare il vice-Hamsik, e soprattutto a mostrare finalmente le sue doti. Vargas assisterà Cavani, e la fame di gol del “Matador” potrebbe essere la carta vincente per restituire al PSV gli “schiaffi” presi in Olanda.
A cura di Lorenzo Licciardi
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