Una macchina da gol, questo è il Napoli di Rafa Benitez. Ottantatré centri finora, tra campionato, coppa Italia e coppe europee. Altri diciassette e verrà toccato il traguardo storico delle cento segnature in una sola stagione. Un traguardo che sotto-sotto sta a cuore a Benitez e alla sua truppa, oltre alla conquista della Coppa Italia, del record delle vittorie in trasferta e di un possibile accesso diretto alla Champions. Guadagnarsi l’etichetta di «rinomata ditta del gol» sarebbe un altro fiore all’occhiello di una squadra del tutto rinnovata. Mai nella sua storia, il Napoli era arrivato a tanto. Lo scorso anno, tra i più prolifici, grazie anche alle trentotto reti segnate da Cavani, si era fermata a quota ottantotto. Stavolta potrebbe davvero andare oltre ed arrivare a cento. Mancano altre sette gare di campionato, quattro fuori casa (Parma, Udine, Milano sponda Inter, Genova sponda Samp) e tre al San Paolo (Lazio, Cagliari ed Hellas Verona). E poi, la finale di Coppa Italia con la Fiorentina. L’impresa non sembra poi così ardua. Specie se all’appuntamento si presenterà qualche altro reduce da lunga astinenza (Hamsik, Pandev, lo stesso Inler, qualche difensore) o chi è entrato di meno nei tabellini dei marcatori (Insigne, ad esempio). Insomma, tra gli obiettivi meno dichiarati dal tecnico (ma a cui tiene parecchio) sta anche questo dei cento gol. Perché per Rafa Benitez, il calcio è soprattutto spettacolo ed una partita senza gol fa rima con noia.
LA GIOSTRA- Il segreto della valanga di reti, ottantatré in quaranticinque incontri complessivi, sta nel nuovo modulo di gioco ed anche nella mentalità. Il quattro-due-tre-uno è una formula a trazione anteriore, votata all’offesa più che al contenimento. E la mentalità inculcata del tecnico spagnolo è quella di far partecipare più uomini possibili alla fase attiva. Quattro-cinque uomini per volta, con licenza di inserimento da parte dei centrocampisti. Insomma, riuscire a fare un gol in più dell’avversario. Ed è logico che qualcosa si paghi nei ribaltamenti di fronte. Questione di equilibrio che il Napoli sembra aver trovato negli ultimi tempi. A fare la parte da leoni sulla giostra del gol risultano ovviamente gli attaccanti. Higuain si è confermato al primo colpo portandosi a quota ventuno reti (14, solo in campionato) ma le vere sorprese sono stati Josè Maria Callejion e Dries Mertens. Diciassette reti per lo spagnolo ed otto per il belga, alla loro prima esperienza nel campionato italiano. E sorprendono ancora di più gli assist forniti: nove di Mertens e sei di Callejon. Davvero due acquisti centrati in pieno. Ben posizionati si trovano Pandev (7), Hamsik (6) ed Insigne (6) anche se i primi due hanno accusato un improvviso black out mentre Insigne ha trovato la porta più nelle coppe che in campionato. Possono rifarsi in questo finale. Intanto lo scugnizzo di Frattamaggiore si è specializzato nel creare spazi per altri compagni.
LA COOPERATIVA- Tredici calciatori al bersaglio. Segno evidente che Benitez concede a tutti la facoltà di proiettarsi a rete. Ancora pochi tre gol da parte dei difensori (Albiol, Britos ed Henrique), un po’ meglio per i centrocampisti (5 di Dzemaili e 4 di Inler). Ma a completare il bottino delle ottantatré reti hanno contribuito anche Zapata (4) e Jorginho (1 in Coppa Italia). Per arrivare a quota cento basterebbe viaggiare alla media di 2.1 gol nelle restanti partite. Che poi è la stessa con cui ha viaggiato il Napoli nelle gare disputate finora tra campionato, Coppa Italia e Coppe Europee. Una macchina da gol per un traguardo storico, questo ha creato Rafa Benitez con la sua filosofia e le sue scelte.
Fonte: Corriere dello Sport
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