Meglio di così non poteva andare. Ha ragione Mazzarri nel dire che la preparazione fatta a Dimaro dal 10 al 23 luglio è stata la migliore della sua carriera. Al di là dei meriti organizzativi del paesino della Val di Sole, il tecnico ha lavorato con il gruppo storico senza avere neanche un problema. Di solito, soprattutto nella prima fase, qualche giocatore viene meno per i troppi carichi di lavoro. Ebbene, neanche uno ha dato forfait. Solo Campagnaro negli ultimi due giorni si è fermato per un affaticamento ma niente di che. Nel test con il Grosseto c’è stato un pestone subito da Inler ma lo svizzero ha tranquillizzato tutti. Domani entrambi torneranno regolarmente a disposizione del tecnico azzurro. Facendo un attimo due conti, il Napoli è stato promosso a pieni voti per ciò che ha fatto vedere nei quattordici giorni in Trentino. Naturalmente ci vorranno delle conferme ma poter partire con il piede giusto ti fa guardare al futuro con uno spirito diverso. Dovendo stilare delle pagelle, è difficile vedere qualcuno che è andato sotto la sufficienza. Forse solo Vargas, ma anche lui ha ampi margini di miglioramenti.
DIECI. Al professor Pondrelli. Bisogna fare chapeau al professionista che da sempre affianca Mazzarri. Impossibile non elogiarlo. Il programma di lavoro è stato studiato nei dettagli, si è corso molto e si sono ottenuti degli ottimi risultati. Un campione come Pandev non aveva mai “faticato” così tanto ma alla fine è rimasto soddisfatto poiché avrà benefici a stagione in corso. Nessuno è rimasto al palo, tutti hanno risposto bene ai continui test giornalieri. E se poi una volta scesi in campo per le amichevoli si correva più degli altri un motivo ci sarà. Contro il Bayern Monaco ad Arco di Trento c’è stato un secondo tempo straordinario. Mentre i bavaresi erano sulle gambe, gli azzurri volavano (vedi Zuniga ed Insign) mettendo alle corde gli avversari. Un bel dieci va anche a Lorenzo Insigne. È stato il talento di Frattamaggiore a rubare la scena a Dimaro. Visto come lavorava con Zeman, è stato facile per lui adeguarsi subito ai ritmi di lavoro partenopei. Era molto atteso per la prima amichevole contro il Trentino Team. Ha segnato tre gol facendo entusiasmare i tremila tifosi presenti sugli spalti. Contro i dilettanti, però, poteva essere stato troppo facile per Lorenzinho giocare bene. Nella prova del 9 con il Bayern Monaco ha fatto ancora meglio. Prima di tutto ha segnato il gol della vittoria con i bavaresi ma l’aspetto più importante è che non ha sofferto l’atmosfera. Si è andato a “scontrare” con i giganti tedeschi senza mai aver paura.
NOVE. A Mazzarri. Meglio tardi che mai. Giocatori, giornalisti e tifosi si sono ritrovati di fronte ad un allenatore molto cambiato. Non solo fisicamente. Il tecnico di San Vincenzo ha voluto cominciare la nuova stagione con uno spirito diverso. Mai lo si era visto così sorridente, rilassato e soprattutto sereno nell’esprimere i suoi concetti. «Sono il vostro nuovo allenatore», ha detto il primo giorno ai suoi ragazzi. «L’ho fatto per stimolarmi poiché se mi metto io in gioco che ho il contratto in scadenza, lo devono fare anche loro», ha evidenziato il sor Walter. A quanto pare questa sua idea ha portato i frutti sperati poiché ha ricevuto il massimo da tutti. Lo stesso voto di Mazzarri va a Pandev. Un campione in tutto, non solo in campo. «Vincere con il Napoli è speciale e voglio continuare a farlo», ha ammesso il macedone. Parole questo che hanno fatto entusiasmare ancora di più la tifoseria. Non c’era migliore presentazione da fare dopo l’addio di Lavezzi. Ha le qualità per poter far dimenticare presto il Pocho.
OTTO. A De Laurentiis. È stato un uragano a Dimaro. Come suo solito non si è risparmiato, le ha cantate a tutti. Da Platini a Raiola, da Macalli ai procuratori. Ha fatto capire che il Napoli non è ancora completo. Sarà pronto a fare altri investimenti senza difficoltà. Se ci saranno le premesse farà qualche bel regalo ai napoletani. Napoletani che l’hanno seguito in tanti in Trentino. Quasi ventimila presenze a Dimaro, un colpaccio d’altri tempi. Con lui bisogna stare tranquilli. Anche negli anni addietro diceva che non avrebbe fatto acquisti importanti ma sistematicamente sono arrivati dei calciatori fortissimi. Al suo arrivo in Val di Sole è stato un po’ contestato e questa cosa non l’ha gradita. Ha cercato di far capire alla sua gente che non si compra tanto per farlo ma solo se è utile alla causa. «Non avrei problemi a staccare un assegno di 30 milioni per Jovetic ma poi chi manderemo altrove?”, ha chiosato il patron. Il discorso può anche essere giusto ma la piazza non si accontenta e spera sempre che qualcosa accada. L’otto va anche al centrocampo nuovo. Inler ha benedetto la linea a tre perché può fare il Pirlo della situazione. Avrà due mezzale che lavoreranno per lui, sia in fase difensiva che di impostazione. A destra c’è Dzemaili, a sinistra Hamsik. Non vanno dimenticati Gargano e il nuovo arrivato Behrami.
SETTE. Ad Hamsik. Marekiaro ha cominciato bene ma si vede che i carichi di lavoro l’hanno per un attimo frenato. È lui che deve far fare il salto di qualità al Napoli. In tutti i sensi. Non ha paura, anzi è stimolato, anche in virtù del fatto che è il più vecchio della squadra assieme a Paolo Cannavaro. Ha classe da vendere e la deve mettere a disposizione sempre. È arrivato il momento di crescere definitivamente. Altrimenti verrà considerato sempre l’eterno incompiuto. Senza il Pocho avrà gli occhi puntati addosso assieme a Cavani. Entrambi dovranno cercare di dare seguito al progetto vincente del Napoli.
SEI. Alla difesa. Il lavoro fatto è stato sufficiente. C’è stata la consapevolezza che subire 45 gol in una stagione non consente di arrivare nei primi tre posti in classifica. Mazzarri ha lavorato molto sui movimenti, i sincronismi. È arrivato anche Gamberini per dare una grande mano a livello di esperienza. Con il cambio del modulo, il reparto arretrato avrà una copertura maggiore. Uno tra Inler ed Hamsik dovrà abbassarsi davanti a Cannavaro e soci per dare più spessore.
CINQUE. A Vargas. C’era molta attesa per il cileno. Purtroppo ha tradito le aspettative. Mazzarri sta facendo di tutto per farlo integrare ma il ragazzo fa fatica. Gli manca il gol. Anche se le amichevoli d’estate sono inutili, una rete l’avrebbe potuto sbloccare psicologicamente. Invece, mentre Insigne ne ha realizzati quattro, lui può vantare solo il palo con il Bayern Monaco. Nel caso in cui il tecnico dovesse fare delle valutazioni finali prima del 31 agosto, potrebbe correre il rischio di andare via per lasciare il posto ad un attaccante più esperto. Di solito le pagelle prevedono anche il quattro, il tre, il due, l’uno e lo zero ma nel Napoli visto fino a lunedì pomeriggio non c’è nessuno che merita questi voti bassi.
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro