Vamos: sì, ma dove? C’è una nuvola che avvolge Castelvolturno e quell’alito di venticello non spazza via il dubbio: ma el pipita ce la fa? Il rebus d’una vigilia infinita è il tormento della Napoli che aspetta e il sì o anche il no resiste ad oltranza, danza nel vuoto, ammanta d’incertezza il clima da partitissima e però crea pathos.
Dentro o fuori è impossibile prevederlo: bisognerebbe interrogare i muscoli, mistero decifrabile esclusivamente dal diretto interessato. Dunque, questione di tempo, di indagini che si possono avviare sondando se stesso: serviranno ulteriori sollecitazioni, un altro allenamento oggi L’impiego venerdì dell’attaccante è legato anche al turno di Champions con il Marsigliae poi uno domani, andando a forzare; saranno
necessario le sensazioni; e sarà poi indispensabile sfidare il rischio: per il momento, non c’è previsione, manco un banalissimo gioco delle probabilità, perché non ha senso sbilanciarsi in un senso o nell’altro. E allora, resta il mistero.
L’ITER – Higuain s’è fermato a Marassi, al termine del blitz in casa del Genoa: ha avvertito un affaticamento, gli adduttori appesantiti, ed ha dovuto arrendersi. A Londra, contro l’Arsenal, impossibile persino pensare di avviare il duello con la sorte; e contro il Livorno, avendo la possibilità di potersi poi proiettare nella sosta e in quindici giorni senz’assilli, nuova scelta opportuna. Intanto, massaggi, manipolazioni e concessione d’un riposo indiscutibilmente alleato.
Ma è chiaro che non si guarisce d’incanto, che c’è una esigenza fisiologica del corpo di «disintossicarsi»: Higuain ha ricominciato ad allenarsi lunedì – senza però fermarsi mai completamente, quindi seguendo la tabella personale e restando tra le mani d’un fisioterapista – ed ora che la sfida dell’Olimpico si avvicina non può ancora offrire certezze: perché una partita non è come un allenamento, dove si corre in orrizzontale, non si ricorre a strappi di traiettoria, né a cambi di velocità. E perché poi è indubbio che si «carichi» razionalmente sulla propria struttura, evitando di andare a «pesare» in maniera impropria.
IL VALZER – Sulle punte è chiaramente legato alle condizioni del pipita: se avrà convincenti risposte, Roma-Napoli sarà anche la sua partitissima; altrimenti, terza gara saltata, appuntamento a Marsiglia – per la terza giornata di Champions – e spazio a Goran Pandev, ch’è tornato persino prima dalla Nazionale, che in Italia è reduce da una doppietta a Marassi e da un gol al Livorno. Higuain o Pandev, si procede così, aspettando che arrivi il responso del campo, figlio d’un dialogo a più voci con lo staff medico, con l’allenatore e, chiaramente, con l’argentino, che ha fame di calcio (e dunque di gol).
LO STOP DI ZUNIGA – C’è chi invece al match di Roma con la capolista deve dire di no con largo anticipo, perché da Castelvolturno (ri)emergono le difficoltà fisiche di Camilo Zuniga, costretto già a rinunciare al match con il Livrono, dopo aver sofferto silenziosamente all’Emirates, resistendo al dolore al ginocchio sinistro, che cigola un po’. Gli esami strumentali non hanno allarmato, ma la sofferenza non è scomparsa e l’esterno colombiano va considerato praticamente tra gli inabili per la trasferta nella Capitale, alla quale però non si sottrarrà: l’occasione sarà utile per anticipare il viaggio dei compagni e sottoporsi ad un consulto dal professor Mariani.
Fonte: Corriere dello Sport
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