Partenza alle nove e dieci di stamane da Dubai. L’arrivo dell’Airbus 300 dell’Emyrates è previsto a Fiumicino alle dodici e trentacinque. E su quell’aereo ci sarà Diego Maradona. Stavolta è vero: Diego torna in Italia. A Roma. E poi – sette anni e otto mesi dopo l’ultima volta – si trasferisce a Napoli per la felicità del popolo azzurro del pallone che già si sta mobilitando. Dubbi e incertezze sono caduti alle sette della sera, quando Diego ha messo mano alla valigia. Un borsone, in verità. Perché il suo sarà un vero e proprio blitz. Sul biglietto di business class a nome Mr. Maradona, infatti, il volo di ritorno è fissato per le ore 20,35 di domani. Sempre da Fiumicino.
CONTROMOSSA – Niente Napoli-Juve, dunque, per l’ex capitano azzurro. E complicata sembra anche la sua presenza al Friuli per essere spettatore di Udinese-Napoli, con Andrea Carnevale, suo vecchio e caro amico, che pure l’accoglierebbe a braccia aperte. Tutto da definire, anzi, improntato molto ai tempi corti e all’improvvisazione, invece, il programma di questo mordi e fuggi preparato da Angelo Pisani, uno dei suoi avvocati napoletani. L’altro, il professore Angelo Scala, è invece pronto ad intervenire nel caso Maradona trovasse a Fiumicino un comitato d’accoglienza formato da funzionari dell’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza. Prima ancora di uscire dall’area riservata, infatti, come già accaduto in passato, Maradona potrebbe vedersi consegnare un nuovo avviso di pagamento: stavolta per quaranta e passa milioni di euro. Ma, ricevuta la notifica, scatterebbe una contromossa. Il professore Scala, infatti, chiederebbe immediatamente l’applicazione della norma, inserita nella legge di Stabilità del 2013, che ora prevede la possibilità di ottenere la “sospensione dell’azione esecutiva”, richiesta che bloccherebbe eventuali pignoramenti per novanta giorni. In ogni caso, Maradona, per evitare brutte sorprese, lascerà in cassaforte a Dubai orologi, orecchini e qualsivoglia altra cosa di valore.
L’ATTESA DELLA CITTA’ – Intanto, in una Napoli già mobilitata per le elezioni, è scattata l’operazione “arriva Diego”. Cento, mille gli interrogativi che si rincorrono: qual è l’ora dell’arrivo in città? Dove alloggerà? Da quale balcone saluterà i tifosi? E in quale “bunker” terrà la conferenza stampa per affermare la sua buona fede e la sua innocenza nel contenzioso con il Fisco? Il programma, ovviamente provvisorio e quindi suscettibile di modifiche, prevederebbe un trasferimento immediato a Napoli per una intervista esclusiva ad una t.v. e poi un po’ di riposo in un hotel del lungomare. Poi, forse, una serata con un po’ di vecchi amici e l’indomani quella conferenza stampa non annunciata ufficialmente ma praticamente certa. Un blitz. Perché domani, già dopo pranzo, Maradona dovrà rimettersi in macchina per tornare a Fiumicino e ripartire. Quanto basta, però, per riabbracciare Napoli e i napoletani ai quali anche in questi ultimi tempi ha rinnovato il suo affetto mai mutato. E, infatti, ci sono antichi e nuovi tifosi di Diego Maradona che aspettano soltanto di sapere dov’è fissato questo “appuntamento” per muoversi da tutta la regione. Bell’esempio di amicizia e stima anche da parte di generazioni che non hanno avuto la fortuna di vederlo in campo, ma una preoccupazione in più per la questura che nel giorno clou delle elezioni sarà chiamata anche a far fronte all’emergenza Diego.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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