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Napoli pioniere nel cambiare il calcio, De Laurentiis può riuscire anche in questa missione

L'idea del presidente azzurro è anche di fare un campionato a 14/16 squadre

Ma che calcio fate? Una, due, cinque, dieci volte: fino ad annoiarsi da sé e a sbuffare, sprofondato in quell’universo «obsoleto, usurato, incapace di cambiare». Ciak, si gioca: e in quel macrocosmo che affascina in qualsiasi anfratto della terra, c’è qualcosa d’antico da rimettere al centro del campo, per restituire fascino al gioco più «vecchio» del mondo. «Non so più in che lingua dirlo: qui bisogna cambiare, cambiare, cambiare». Così parlava De Laurentiis, ancor prima d’accomodarsi al tavolo con Murdoch, mentre intorno s’accendevano le luci abbaglianti della Champions: «Questa è una formula da cambiare o persino da contestare, come quella dell’Europa League. Sono competizioni che non s’armonizzano con i campionati nazionali; e poi ci sono sorteggi che sono affidati al caso: io sostengo da anni che serve una ristrutturazione globale del calcio, partendo da un vero e proprio campionato europeo che si affianchi alla nostra serie A, magari ridimensionata nel numero delle partecipanti». Il calcio di Aurelio De Laurentiis, quell’idea di azienda che produce spettacolo e però anche profitto, è in un blog che sforna soluzioni a raffiche, alternative e prospettive da mille e una notte; una giostra della felicità per club da assimilare ad imprese moderne e lungimiranti e da tenere distanti da uno Jurassic park nel quale non c’è futuro: «Mi spiace dover prendere atto che esista una incapacità di vedere il calcio da un’ottica industriale. Qui si parla ancora di retrocessioni, invece. Errare è umano, ma…», Ma, perseverando diabolicamente, il block-notes nel quale c’è racchiuso il De Laurentiis-pensiero pare un decalogo per lanciarsi nell’era moderna e lasciarsi alle spalle quella glaciale dei bilanci complessi, boccheggianti, colmi di perdite e privi di prospettive con ricavi: «Per quanto mi riguarda, ridurrei la serie A e la porterei a 14-16 squadre ed allestirei un campionato Continentale con sessanta squadre. Si dovrebbe sottrarre il calcio alle grandi organizzazioni ed attrezzarsi per un grandissima manifestazione europea: in questo caso, il fatturato sarebbe di alcune decine di miliardi di euro. Bisogna organizzare un incontro tra i proprietari dei club più autorevoli». Detto. E fatto.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

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