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Napoli, periodo no: dal calcioscommesse al vice Cavani passando per Mazzarri

Quarta sconfitta consecutiva in trasferta, l’assenza di un vice Cavani, le ombre sul futuro di Mazzarri e la possibile penalizzazione per il calcioscommesse: il periodo nero del Napoli ha tante sfaccettature, con responsabilità che partono dalla società per arrivare ai giocatori. Troppo presto per parlare di stagione finita ma serve una bella sterzata per tornare l’anti Juve e non uscire dall’Europa League.

Contro l’Atalanta il Napoli non ha mancato la prestazione ma consola poco ricordare Consigli come migliore in campo se si torna a casa con l’ennesima sconfitta in trasferta. Bergamo segue una preoccupante tendenza, iniziata col Psv Eindhoven in Europa League, proseguita contro la Juventus e consolidata in Ucraina, contro il Dnipro. Se i primi due avversari erano di livello, una squadra come il Napoli non può temere Dnipro e Atalanta. Vincere aiuta a vincere, perdere non aiuta a tirare su il morale. Contro il Torino serve la riscossa.

Per la prima volta il Napoli ha perso senza Cavani, eppure “Si è sentita la mancanza del Matador” è l’opinione che va per la maggiore tra i tifosi: ma è un buco nella rosa che De Laurentiis conosce dalla stagione scorsa e al quale non si è ancora trovato rimedio. L’anno scorso arrivò Vargas tra grandi speranze, un anno dopo tutte deluse. Lavezzi è a Parigi ma la scelta di puntare su Pandev e Insigne non è sbagliata, tatticamente parlando. Il Napoli non manca in quantità di attaccanti, semmai in qualità: serve una prima punta, capace di fare gol. Gennaio si avvicina ed è probabile il ricorso al mercato anche se il Napoli, salvo sorprese dall’estero, potrebbe aver perso il treno giusto: solo poco più di 2 mesi fa c’era la possibilità di inserirsi nel giro di punte che hanno cambiato maglia (Gilardino, Pazzini, Destro), oggi le scelte di livello in serie A sono risicate. De Laurentiis potrebbe allora rivolgersi a Lotito, che ha necessità di cedere una punta: Floccari o Kozak.

Ma il mercato non può essere l’unica medicina per una squadra abituata ad esaltarsi nelle difficoltà, a stringersi attorno a una figura, il suo allenatore, che a oggi non è più salda come un tempo. Non certo per mancanza di fiducia della società o da parte dei giocatori, ma per quel discorso sul futuro (“A fine anno potrei non rinnovare”) che Mazzarri ha onestamente ammesso, forse con troppo anticipo. Inconsciamente può essere che la rosa non veda più in lui il condottiero degli ultimi anni. Il tecnico livornese ha ancora fame e voglia da vendere, ma i giocatori riescono ancora a vederla nei suoi occhi?

Infine, c’è la questione calcioscommesse. Il deferimento del Napoli, di Grava e di Cannavaro può portare ad altre spiacevoli conseguenze. Passi un eventuale punto di penalizzazione e uno stop di Grava, ma una squalifica del capitano non può far dormire sonni tranquilli i tifosi napoletani. Ma queste sono solo ipotesi e al termine della stagione manca ancora troppo: il Napoli può tornare quello degli anni scorsi, basta rialzare la cresta, non solo quella di Hamsik, in tempi brevi.

Fonte: SportMediaset.it

La Redazione.

D.G.

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