Mazzarri non si disperi: né per la squalifica in Champions, né per le aspettative legate al Napoli in campionato. Per lui sarebbero tutte eccessive. Ma la prima si potrà ridurre per ricorso. Le seconde in fondo lui le ha legittimate sul campo. Prendete l’ultima vittoria sull’Inter: dimostra che nelle grandi sfide la squadra si esalta. E non potrebbe farlo se non fosse fornita della forza necessaria. Non è un caso se dagli scontri diretti è giunta gran parte dei punti collezionati in classifica, piuttosto è la conferma che quei duelli sono combattuti alla pari, grazie alla classe dei singoli e alla consistenza del gioco. Naturale che gli altri, quelli che tifano e quelli che gufano, si aspettino sempre di più da questo Napoli. Solo se hai già superato 2 metri e 40, puoi puntare al record del mondo nel salto in alto. E il Napoli i suoi salti li ha già fatti, con una progressione esaltante, dalla serie C all’arena della Champions League, il campionato europeo che l’ha già classificato tra i primi 16 club d’Europa. Senza chiedere la dichiarazione dei redditi dei calciatori e fregandosene del fatto che uno delle società più ricche del pianeta, il Manchester City di Mancini e dello sceicco, potesse finire fuori del gruppo. In Italia sta andando peggio, il terzo posto indispensabile per il ritorno nella Grande Europa è ancora lontanissimo, ma serate come quelle di mercoledì riconciliano con la (poca) logica del pallone: il Napoli è tra le prime quattro e per la prima volta, forse, nessuno potrà invocare come alibi il fatto di essere sceso in campo con la squadra riserve. La Coppa Italia finalmente viene presa sul serio, e quando le cose si fanno serie, il Napoli ha mostrato di esserci sempre. Cavani torna infallibile, la difesa insormontabile, De Sanctis imbattibile e Mazzarri l’allenatore di una squadra fortissima e temutissima da tutti, compresa l’Inter che per gli ingaggi spende molto più di De Laurentiis e ha qualche fuoriclasse in più. In campo la differenza la fanno i campioni e l’organizzazione, fattori che al Napoli dei titolarissimi non mancano.
Per i rimpianti ci sarà tempo (eventualmente) a fine stagione, ora occorre tenere alta, anzi altissima la concentrazione. Tutto è ancora a portata di mano, a cominciare dall’impresa in Champions contro il Chelsea. L’assenza di Mazzarri in panchina peserà, altro che teorie di Vialli: in tivù spiegò che l’espulsione dell’allenatore per quella spallata a Nilmar fu decisiva nella vittoria sul Villarreal. Arrivò da lì, sempre secondo Vialli, la carica giusta, la spinta per affondare il sottomarino giallo, come gli spagnoli chiamano la squadra che anni fa compì un piccolo miracolo simile a quello dl Napoli. E Mazzarri sottoscrisse quella interpretazione, tutto andava bene per celebrare l’impresa. Ma i meriti suoi vanno molto al di là dello choc psicologico. Di Mazzarri questo Napoli ha bisogno e lui s’arrenda: critici e tifosi gli chiederanno tutti sempre di più. Si attrezzi, con De Laurentiis, per accontentarli.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro