A volte i sogni si avverano ma con lui è vietato parlare di sogni. Quella di Lorenzo Insigne resta una favola da libro Cuore: tenera e commovente, fantastica e realistica. Avvolta dalla tenacia di chi nasce nel disagio ed ha tanta voglia di arrivare. Caratterizzata dalla sofferenza e dalle rinunce. La Napoli di Insigne resta ancora tutta da scoprire. Ha avuto poco tempo per girarla e conoscerla in ogni suo angolo. Una passeggiata sul lungomare quando era un ragazzo come tanti. Un giro per le vie dello shopping o ai Decumani in compagnia di Jenny. Una pizza con gli amici quando era ancora nel vivaio azzurro. Poi Cava dei Tirreni, Foggia, Pescara. Il suo mondo resta Frattamaggiore, cittadina dell’hinterland dove la cultura ha preso il sopravvento su tutto e le fabbriche medio-piccole continuano ad operare nonostante la crisi. Mostre di pittura, rassegne letterarie, produzione di scarpe, fragole, mozzarelle di bufala, donne in politica, centri sociali. E poi calcio, tanto calcio, fin dai tempi della mitica Frattese, dalla maglia nero stellata. A Frattamaggiore il pallone è di casa e la competenza molto spiccata. E qui che Lorenzo ha studiato fino alla terza media realizzando poi che il calcio potesse essere il suo vero mondo, il suo avvenire, lì dove un primo fratello si era arenato e l’altro, Roberto, sta per seguire le sue orme.
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