NAPOLI – Un sorriso, qualche sfottò e la serenità della (a)normalità. Il bello del calcio. Hamsik e Gargano insieme. Pochi attimi, e per nulla strani. Cognati, ex compagni di squadra e adesso avversari per un giorno: oggi. Ieri stavano insieme. Il Villaggio Coppola la casa di una famiglia allargata. Tutti insieme, in ogni momento, con gli amici di sempre, quelli dei giorni felici e pure col muso lungo. Perché la vità è così. Si sono rivisti, ritrovati. E l’imbarazzo è solo di chi non conosce quanto i due siano uniti. Napoli e Parma sono scese… in strada qualche ora prima. La tattica è stata “aperta”. Hamsik di casa, Gargano come se lo fosse ancora. E’ arrivato a Napoli in anticipo. Il resto del Parma di pomeriggio, el Mota già dal mattino. Decollo da Montevideo, scalo a Madrid, sosta a Roma Fiumicino, poi Capodichino. E lì gli amici ad aspettarlo. Un giro veloce per Napoli, il caffè e dritti al Villaggio, a due passi, due davvero, da Castelvolturno.
INCONTRO – Il pranzo, servito; l’incontro con Hamsik tanto casuale quante inevitabile. S’erano scambiati i soliti messaggi. Tanti e per tutto. Come accade in una famiglia venuta su inaspettatamente e cresciuta vivendo di fatto porta a porta. Tutto cominciò nell’inverno del 2008, in un cottage in Slovacchia. Gargano era ospite di Marek, fratello di Micaela. detta Miska. Scoccò la scintilla. Un tiro imparabile, quello del cuore. Walter scoprì la neve e soprattutto l’amore. Fiori d’arancio e due bambini. Per la gioia di zio Marek.
FAMIGLIA – Inseparabili, insomma. Hamsik e Gargano uniti anche ora che sono avversari. Si sono trovati senza darsi apputamento. La Pineta come il centrocampo: erano entrambi là. Gargano felice. Mondiale col suo Uruguay. Stanco però pronto per il San Paolo. Hamsik, rilassato. Il piede non gli da più molto fastidio. Che giochi, resta un’ipotesi. Che riposi, pure: lo scoprirà nello spogliatoio. Di calcio non ne hanno parlato. Ci saranno novanta minuti e basteranno per dare tutto. La vigilia è stata un saluto veloce, un sms finalmente fatto da vicino. Di faccia. I bambini, le scuole, qualche acquisto da commentare, Minska rimasta a Parma e le storie di tutti i giorni. Pure le vacanze, certo. Quelle di Natale. Da passare insieme se Walter, moglie e figli non voleranno in Uruguay.
RITIRO – Un giorno straordinariamente qualunque. Il pranzo, quattro chiacchiere e la sera di corsa in albergo sul lungomare da Donadoni. In ritiro. Quello che Benitez ha invece di nuovo annullato. E Hamsik, come tutti i giocatori, l’ha benedetto. Niente stress, per nessuno. La rivalità è posticipata al campo, i ricordi, invece, passati eppure indimenticabili. Cinque anni al Napoli. Poi la separazione. Gargano il piccoletto che diventava gigante, Hamsik il predestinato con cresta, giocate e gol da ostentare. Uno all’attacco, Marek. Imprendibile, tecnico, coi tempi di inserimento che Gargano ha usato per ambientarsi in famiglia. E’ diventato subito uno di loro, uno degli Hamsik, uno che il giorno prima della partita ti ritrovi accanto e neanche pensi sia un avversario. Napoli-Parma inizia oggi. Ieri era amichevole. Anzi, familiare.
Fonte: Corriere dello Sport
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