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Napoli-Parma, “prova del 9” per Mazzarri

L'obiettivo è battere il Parma per restare in testa

Una gara significativa per il Napoli, impegnato domenica al “San Paolo”: in caso di vittoria, 9 punti nelle 3 gare d’esordio rappresenterebbero un sonoro segnale per il campionato, che è ancora in attesa di trovare squadre che si candidino autorevolmente a strappare lo scudetto dalla maglia della Juventus. Prova impegnativa anche perché il Parma è stato capace, fra il 2010 e il 2011, di sbancare lo stadio napoletano per due volte su tre.

Nell’aprile del 2010, il Napoli accarezzava per la prima volta da vicino il sogno di centrare la qualificazione in Champions League. Quando il quarto posto era ormai prossimo, il Parma venne a prendersi tre punti al “San Paolo”, vincendo clamorosamente per 3-2 e bloccando la scalata azzurra. Durante lo scorso campionato, parallelo alla partecipazione in Champions finalmente raggiunta dal Napoli, il Parma venne di nuovo a conquistare la vittoria fuori casa, stavolta per 2-1, alla vigilia del prestigioso match europeo fra Napoli e Bayern di Monaco. Questi rilevamenti non servono per un puro divertimento statistico, piuttosto sottolineano l’importanza di non sottovalutare mai gli incontri sulla carta abbordabili e non prendere alla leggera un Parma che, nello stadio partenopeo, sa sentirsi a proprio agio. Tanto più se torna in visita, ora sulla panchina degli ospiti, Roberto Donadoni, vecchia conoscenza dell’ambiente napoletano e coach esperto e scaltro.

Il Parma non avrà Amauri, non convocato (dunque mancherà un altro ex prestigioso) e nemmeno Pabón, stanco e in panchina. Belfodil e Ninis formeranno il tandem offensivo, ma è il centrocampo il reparto meglio assortito dei ducali, sia quantitativamente che qualitativamente. Sulla sinistra agirà Gobbi, uno dei marcatori della vittoria parmense dell’anno scorso. Sarà un caso, ma nessuno dei cinque goleador delle due recenti vittorie del Parma a Napoli porta la firma di un vero e proprio attaccante – un dato ancora una volta non solo statistico ma forse significativo: occorre non abbassare mai la guardia perché i pericoli non vengono solo dalle punte. Il 3-5-1-1 di Donadoni si costruisce proprio su un gioco corale, senza nomi di spicco nell’undici titolare, motivo in più per fare attenzione a tutto e non concedere spazi agli avversari.

Ai cinque-sei elementi schierati da Donadoni in mezzo al campo, risponderà Mazzarri con l’ormai consolidato centrocampo a cinque azzurro, in cui Hamsik aiuta sia la manovra che l’interdizione e Inler può agire più tranquillamente da playmaker. A completare il terzetto centrale, sembra più accreditato l’impiego dal primo minuto di Dzemaili (altro ex), più tecnico e offensivo, al posto di Behrami, interditore puro. Scelta coraggiosa che rispecchia la volontà di aggredire la partita, senza temere troppo gli ospiti. In difesa, un problema al quadricipite blocca Britos e nel trio arretrato si rivedrà Aronica.
Qui di seguito le probabili formazioni dell’incontro: 

Se, da una parte, il Napoli dovrà imporsi e fare la partita, facendo prevalere un tasso tecnico decisamente superiore, la scelta di giocare con Dzemaili – che pure è capace di pressare e difendere – apre qualche spiffero di troppo nella retroguardia azzurra ed espone la squadra a qualche rischio. Il sussidio dei due colleghi di reparto di Inler, in fase di non possesso, sarà dunque fondamentale. Intanto Lorenzo Insigne andrà a sedersi in panchina, dopo aver mostrato le sue potenzialità: torna a disposizione Pandev dopo la squalifica e il macedone è il titolare nella linea offensiva preferita da Mazzarri. Con due moduli quasi speculari messi uno di fronte all’altro, sarà –  si è detto – la qualità dei singoli e del gioco a decidere le sorti del match. Può pagare quindi la scelta di preferire piedi buoni inserendo Dzemaili, e in generale il potenziale tecnico e offensivo del Napoli è molto alto. Se funzionerà anche la difesa, che ultimamente sembra meglio collaudata, il tris di vittorie in campionato sarà un obiettivo più che possibile.

 

A cura di Lorenzo Licciardi

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