Quanti ricordi legati a Sergio Clerici. Il Gringo, di professione attaccante, ha sviluppato tutta la sua carriera in Italia negli anni Settanta e ha giocato anche con le maglie di Fiorentina e Napoli. Quando lo raggiungiamo al telefono in Brasile infatti dimostra di essere ancora legato all’Italia. E parla sempre fluentemente la nostra lingua. “Sto vedendo il campionato e questo turno che sta per essere giocato sarà tutto da vivere – racconta a Tuttomercatoweb.com – a mio parere comunque la Juve ha un calendario più difficile però è ancora tutto aperto. E’ chiaro che avendo giocato due anni nel Napoli spero lo scudetto vada ai partenopei”.
Che cosa ricorda di Napoli?
“Sono stati due anni bellissimi e la città è nel mio cuore. Tra l’altro questa situazione di oggi è molto simile a quella che vivemmo noi del Napoli nella stagione ’74-75: la Juve era davanti e noi a soli due punti di distanza quando ci presentammo a Torino contro i bianconeri nel finale di campionato. Perdemmo a pochi minuti dalla fine. Se non avessimo perso forse avremmo vinto il campionato anche perchè poi la Juve andò incontro ad una sconfitta contro la Fiorentina. Peccato davvero. Ora vediamo che succede: la Juve è una squadra che quando meno te lo aspetti tira fuori la prestazione”
E il Napoli contro la Fiorentina come lo vede?
“I viola giocheranno per vincere e sarà dura, così come sarà difficile per la Juve contro l’Inter.
Del Napoli cosa le è piaciuto?
L’impostazione. E’ una squadra che fa gol e ne prende pochi. E’ ben messa in campo, rischia poco e quando va avanti fa paura”.
Sarri è stato elogiato da tutti….
“Fa un tipo di gioco eccellente, con elementi adatti a questo sistema. Insigne è in gamba e ci sa fare. Peccato che il Napoli non abbia potuto utilizzare sempre Milik. Con i suoi gol poteva arrivare un altro bel contributo”.
Lei è legato anche alla Fiorentina?
“A tutte le squadre in cui ho giocato. Mi hanno voluto bene. Peccato che poi a trentadue anni mi abbiano considerato vecchio. Poi sono andato al Napoli e ho fatto due grandi campionati. A Firenze comunque fu una bella esperienza: c’era Liedholm come allenatore e ricordo che fece esordire in A Antognoni. Giancarlo è stato un grande calciatore. Ragazzo serio e con qualità calcistiche sopraffine. E’ stato davvero eccezionale. Con i suoi lanci di 30-40 metri riusciva sempre a trovare l’attaccante da mandare a rete. E la palla ti arrivava perfettamente sul piede…”
Parliamo in chiusura anche di due giocatori brasiliani che si affronteranno domenica: Allan e Vitor Hugo.
“Non tutti i giocatori brasiliani che sono in Italia sono conosciutissimi qui. Vitor Hugo l’ho visto giocare in Brasile: è sempre a contatto con l’uomo, si fa valere col suo fisico”
Fonte: Tuttomercatoweb
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