Ad alcuni grandi e calciatori azzurri tra difensori e portieri è stato chiesto un parere sulle difficoltà della difesa del Napoli. Le loro dichiarazioni sono apparse sull’edizione odierna de Il Mattino:
Bruscolotti: «Alla lunga certi sforzi, anche di natura psicologica, si pagano. Credo che sia venuta meno tutta la squadra nella fase decisiva del campionato, non soltanto la difesa: quando si doveva accelerare per allungare sulla Juventus, o per metterle pressione, il Napoli non è stato più lo stesso. Il calo è stato fisiologico, forse aver inseguito tanto tempo avrà stancato i calciatori, che sono crollati nelle due ultime trasferte. Ricordiamoci però che è riduttivo parlare soltanto di difesa, si deve coinvolgere nel discorso l’intera fase difensiva. E dunque tutti i settori, a cominciare dagli attaccanti, che devono essere sempre i primi a pressare gli avversari quando ripartono».
Taglialatela: «Nel calcio di oggi la testa è quella che rappresenta il novanta per cento della forza di un gruppo, e quando non ci sei è facile perdere pure contro una formazione di Lega Pro. Tecnicamente considero il Napoli nettamente superiore sia all’Udinese che all’Inter, addirittura più forte della Juventus se mettiamo a paragone gli undici azzurri contro gli undici bianconeri. Questa differenza non si è notata né a Udine né a Milano perché il livello di concentrazione non era ottimale».
Francini: «I movimenti sono giusti, a fare la differenza in negativo sono stati alcuni errori individuali. Peccato perché è venuto un momento della stagione in cui la difesa pareva impenetrabile. Sarri ha apportato miglioramenti notevoli rispetto alla fase passiva di Benitez, ci possono stare durante il campionato degli alti e bassi. Anche la Roma prima subiva poco e adesso ha notevoli problemi in difesa».
Renica: «Sarri non ha valutato bene lo stato di forma di alcuni difensori. Un paio di azzurri erano stanchi sia contro l’Udinese che sabato a San Siro, su entrambe le fasce è mancato il supporto dei due terzini che è sempre stato costante, anzi è stata una caratteristica vincente della prima parte di campionato. Fermo restando che le motivazioni dei giocatori sono sempre alla base di qualsiasi prestazione».
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