Mica male l’Europa League, si pensava peggio. Il faccione assorto di quel demonio poliglotta di Rafa Benitez è il poster dei sedicesimi di finale: se c’è lui in ballo, dicono in Gran Bretagna dove attendono il suo ritorno a casa (Swansea dista appena 400 km dalla sua Liverpool), vuol dire che si fa sul serio e che un pezzo dell’antica nobiltà della Champions League è davvero trasmigrato qui, nella coppa dei poveri (vincendola, si lambirebbero i 12 milioni di montepremi totale), il cui livello tecnico è però più interessante del previsto.
Lo spagnolo guarda i suoi uomini e tira le somme: farà un po’ di turnover ma nulla di eccezionale perché in molti gli hanno ricordato che di questi tempi, un anno fa, il Napoli-2 rimediò davvero una figuraccia contro il modesto Viktoria Plzen (doppio 3-0) che attirò su Mazzarri un diluvio di critiche. Rafa deve pensare al campionato, ma senza mettere da parte quei diciotto chili di trofeo che ha alzato al cielo ad Amsterdam a maggio del 2013 alla guida del Chelsea. E allora, la botta alla schiena di Higuain, pur se non drammatica nelle conseguenze, è l’occasione per tenerlo un po’ a riposo. Al suo posto è pronto Goran Pandev anche se qualche chance ce l’ha anche Zapata. Alle spalle del macedone, la sensazione è che il tecnico spagnolo si affiderà a Callejon, Insigne e Hamsik. Anche Behrami, che ha rimediato una gran botta al polpaccio contro il Sassuolo, è tra i convocati: pure in questo caso, non ha senso rischiare. Problemi in difesa: Albiol ha la febbre e, anche se dato tra i partenti, potrebbe lasciar posto a Henrique. Anche perché Britos prenderà di sicuro il posto di Fernandez che è squalificato.
Alla guida del Chelsea Rafone ha giocato contro lo Swansea tre volte: in campionato ha vinto 2-0, ma nella semifinale di Coppa di Lega è uscito incredibilmente fuori, perdendo in casa (0-2) la gara di ritorno (al Liberty Stadium era finita 0-0). E fu quella l’ennesima occasione per il pubblico londinese per intonargli il coro «There’s only one Di Matteo». C’è solo un Roberto Di Matteo.
Il Napoli torna per la seconda volta nella sua storia in Galles: la prima in Coppa della Coppe, nel minuscolo stadio del Bangor City. È il 1962, all’andata viene sconfitto per 2-0, al ritorno gli azzurri – con i gol di Mariani, Tacchi e Fanello – vincono per 3-1. Il gol in trasferta non vale ancora doppio. Lo spareggio si gioca a Londra, nel mitico Highbury: doppietta di Rosa e Napoli che passa il turno. Il cammino azzurro si fermerà ai quarti per mano dell’Ofk Belgrado.
Napoli e la Premier, atto quinto nell’era De Laurentiis. Nel 2010 affrontò il Liverpool, l’anno dopo il Manchester City e il Chelsea, quest’anno l’Arsenal. In totale, tre ko e un pareggio: 3 gol fatti e 10 subiti. Tutta l’Europa è rappresentata in questa Europa League: il Napoli è la terza in classifica per valore economico della rosa. Prima degli azzurri la Juventus e il Tottenham. Lo Sawansea è al decimo posto. Alle spalle Fiorentina, Porto e Benfica, ovvero le altre grandi favorite insieme a Shakhtar, Dinamo Kiev e le due spagnole, Siviglia e Valencia. Lo Swansea è decimo. L’allenatore del Napoli ha ammesso che il campionato è molto più importante dell’Europa League. Ma Benitez non è tipo che regala mai nulla. A nessuno. Figurarsi quando sfida la sua vecchia Premier. In fondo, il Genoa può attendere.
Fonte: Il Mattino
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