Mazzarri ha un suo piano: «Voglio una super rimonta, facciamo gol nei primi 15 minuti e facciamo vedere al Viktoria chi siamo». Il tecnico azzurro mette alle spalle la febbre e si presenta a Castelvolturno per dare la scossa agli azzurri: per trenta minuti tiene a rapporto la squadra. Ma è un Mazzarri che non ha nessuna voglia di rimproverare nulla ai suoi per il pari con la Sampdoria («con un po’ più di fortuna e con un campo decente avremmo vinto noi», ha ribadito). Anzi, è tutto un fiorire di complimenti per un gruppo che anche contro i liguri non lo ha deluso. Ma nel mirino dell’allenatore ora non c’è niente altro che l’Europa League. Il campionato, la gara con l’Udinese e la supersfida con la Juventus possono attendere. Ora c’è il Plzen e la caccia all’impresa. Travolti da improvviso ottimismo, gli uomini del Napoli non hanno perso occasione ieri per spiegare che alla fine elimineranno il Viktoria in Repubblica Ceca. Lo 0-3 del San Paolo, invece di deprimere l’ambiente, ha avuto (per ora) un effetto rigenerante.
Ma è un Napoli che cambia pelle. E non poco. Non è solo questione di turnover, ma anche di modulo. Probabilmente, per la prima volta, gli azzurri partiranno fin dall’inizio con un aggressivo 4-3-3, snaturando per una notte il tradizionale schieramento a 3 in difesa. Il Viktoria ha tre gol di vantaggio e qualcosa il Napoli dovrà tentare: Mazzarri porta in Boemia tutta la sua rosa. Ci sono Cavani, Inler, Cannavaro e tutti gli altri. Anche se l’impressione (ma è molto più di una impressione) è che almeno all’inizio non si affiderà a loro. Non sarà un vero e proprio Napoli 2 ma (molto) probabilmente in avanti il tecnico azzurro farà esordire l’inedita coppia Calaiò-Pandev, con Hamsik a sostegno, lasciando a riposo, almeno nel primo tempo, il Matador.
Questa volta, Mazzarri non si è lasciato convincere dall’uruguaiano e lo lascerà a riposo: all’inizio per lui ci sarà la panchina. Occhi puntati anche sul centrocampo a tre che dovrebbe essere formato da Donadel, Behrami e Dzemaili. In difesa sicuri del posto Maggio e Rolando, mentre i dubbi di Mazzarri riguardano il posto di laterale sinistro (Zuniga o Mesto) e del secondo centrale (Britos o Gamberini).
Mazzarri ci crede e ci spera. Tutto è, però, contro il Napoli: il risultato dell’andata e le statistiche fornite dall’Uefa, che concedono davvero briciole di speranze alle squadre che hanno incassato tre gol nella prima gara. Eppure in tanti credono nella rimonta, senza nemmeno scomodare la storia. Anche perché il Viktoria in casa, nella Champions 2011/12 ha perso già una volta per 4-0: un dettaglio, si fa per dire, è che a metterlo ko è stato il Barcellona. E che quella notte Messi ha firmato una tripletta.
Alla ricerca del ribaltone, dunque. Non ci credono soltanto Mazzarri e Cavani ma la squadra tutta. Il tecnico ha caricato i suoi ragazzi, invitandoli a onorare la maglia, a uscire comunque dal campo a testa alta, perché solo con una prova super può riuscire a mettere da parte la brutta figura di giovedì scorso. Al Napoli serve una notte di lucida follia se non proprio «la gara perfetta».
In fondo la ricetta è semplice: domani conterà non avere fretta, perché si può anche andare ai supplementari e ai rigori; le gare di coppa sono lastricate di imprevisti o di situazioni speciali. Però occorre soprattutto un atto di fede (o forse qualcosa di più) per immaginare come una squadra, che nelle ultime 4 gare ha realizzato solo tre gol sia in grado di farne tre in una volta sola.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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