Del domani non v’è certezza: e, rileggendo la classifica, le strade che conducono al Paradiso son lastricate di buone intenzioni. Il bar Sport apre in qualsiasi momento: biro, classifica alla mano e un calendario da sfogliare, ma domani è sistematicamente è un altro giorno, impossibile da decifrare tra i fiocchi di neve e in quel freddo. Però il calcio resta un (bellissimo) gioco, persino virtuale e l’operazione-aggancio che a Castelvolturno è stata avviata in tempi non sospetti, subito dopo il pari con il Milan, procede seguendo un percorso semplicissimo: un foglio di qua (Juventus punti 35, Napoli punti 33, Inter punti 31) ed uno si là, per vedere l’effetto che fa.
INTERMEZZO – La fatica si accumula immediatamente, soprattutto per sua Maestà, che mercoledì sera tornerà in campo, stavolta in coppa Italia, con il Cagliari: turn-over sicuro, con Inter e Napoli che provano a riposare, avendo poi giornatine niente male nelle settimane che verranno, quando toccherà a loro fare gli straordinari.
OCCHIO ALL’AQUILA – La diciassettesima dice male per Stramaccioni, che gioca il suo derby personalissimo all’Olimpico, contro la Lazio: alla Juventus va benino, mica più di tanto però, perché ha l’Atalanta in casa e quell’ammazzagrandi (battute, però in casa propria, sia il Napoli che l’Inter) conviene prenderla con le molle. Né al Napoli val la pena di affrontare il Bologna in scioltezza: Pioli ha la fama di guastafeste, è una sorta di bestia nera di Mazzarri, con il quale ha
Potrebbero essere decisivi gli scontri di Coppa Italia, che costringeranno tutti a fare straordinari
vinto al san Paolo ed al quale ha negato, appena a maggio scorso, la possibilità di (ri)giocarsi la Champions, sculacciandolo al Dall’Ara. la vendetta è un piatto da servire ghiacciata…
REPLAY – E poi, riecco la coppa Italia, che però stavolta obbliga a scendere in campo l’Inter ed il Napoli: per i nerazzurri, c’è l’insidia Verona dell’ex Mandorlini, uno stratega indiscutibile che in B si sta rilanciando, motivatore-motivato che va alla ricerca d’un colpo di teatro in quella Scala che è stata sua. Il Napoli invece ritrova il Bologna, per quegli scherzetti che sa combinare il calcio, sistemando a tre giorni di distanza la stessa sfida ma con diversi umori ed differenti obiettivi. Però è acido lattico che abbonda e stavolta alla Juventus, nell’attesa del sorteggio Champions del 20 va benissimo così.
NATALE – Poi si va a casa, in vacanza: ma prima, bisogna sistemare i conti con il campionato. La Juventus prepara le valigie atterrando ad Is Arenas, terreno di gara mica semplice, squadra quadrata, in fase involutiva, però presente; l’Inter confida nella crisi del Genoa e chi dovrà invece guardarsi dalle statistiche è il Napoli, che a Siena ha sempre faticato, ha solo pareggiato in campionato nell’era Mazzarri (in maniera rocambolesca, un anno fa, in chiusura, con Pandev) e ci ha addirittura perso in Coppa Italia.
ANNO NUOVO – Ma il braccio di ferrò sarà ad oltranza e quando l’Epifania tutte le feste porterà via, sarà già il momento di rimettersi gli scarpini per correre veloci, alla ricerca dello scudetto d’inverno, una investitura che pesa: l’ultima di andata, al sei gennaio, è «terribile» per l’Inter, attesa ad Udine, dove non si passeggia; ma non sarà una giornata agevole per il Napoli, che al san Paolo attenderà la Roma; mentre la carta delle previsioni proverà a stropicciarla Ciro Ferrara, per la prima volta a Torino «travestito» da ex. E al bar sport, c’è da giurarci, mica la danno per già fatta…
A.S.