Presente e futuro. Argomenti caldi, stasera a Pescara il Napoli è chiamato a compiere un altro passo decisivo per assicurarsi il secondo posto ma l’attenzione è già tutta rivolta a quella che sarà la decisione di Mazzarri per il prossimo campionato. «A me interessa il presente, non dire gatto se non lo hai nel sacco come diceva Trapattoni. Il secondo posto è ancora da blindare. Per essere sicuri dobbiamo conquistare nove punti, prima li facciamo meglio è». Questa la strategia di Mazzarri, una strategia che era già chiara e il tecnico toscano ha confermato. «Del mio futuro parlerò quando le prime tre posizioni saranno definite in maniera aritmetica. Poi si potrà riflettere e parlare di tutto». Il futuro, la proposta già avanzata da De Laurentiis e la voce dell’interessamento della Roma. «Lusingato dalla Roma? Queste cose le dite voi, io non so niente della Roma», si lascia scappare in romano, scherzandoci poi su. «Era per rispondere a un giornalista romano, i dialetti li conosco tutti, se volete parlo in napoletano».
Poi torna serio. Fa riferimento al modello tedesco, al Borussia Dortmund e fa dei collegamenti con il Napoli. «Il modello tedesco è al top, il Borussia cominciò cinque anni fa, era tredicesimo, ora è arrivato al massimo, anch’io ho cominciato con il Napoli in quelle posizioni e ho lavorato quattro anni e siamo anche noi su questi livelli. In Germania però la mentalità è diversa, se decidono di puntare sui giovani hanno la pazienza di aspettare. In Italia è diverso, il Napoli in quattro anni ha raggiunto livelli europei importanti, questo è un momento in cui il calcio italiano, dopo aver toccato il fondo, si sta ricostruendo. In Italia torneremo ad essere competitivi». Ancora sul discorso legato al suo futuro. «Quando ci sono i presupposti è meglio proseguire dove si è già seminato, però bisogna tenere in considerazione tanti fattori. Il calcio è anche connubio tra situazioni tecniche ed economiche. Napoli è una piazza affascinante e difficile e ti dà tanti stimoli».
Preferisce parlare della partita e mette in guardia sulle insidie della sfida all’Adriatico. «Il Pescara ha giocato una grande partita con la Roma. Da quando c’è Bucchi sta facendo bene, quando si allenava con noi capii che sarebbe diventato un grande tecnico. Nella testa dei ragazzi può insinuarsi il pensiero di giocare contro l’ultima in classifica e di prendere sotto gamba la gara. Guai, se dovessimo farlo andremmo incontro ad una brutta figura». Le scelte, due squalificati: a centrocampo al posto di Behrami c’è Inler, in attacco Insigne per Cavani. «Inler giocherà nel suo ruolo, le sue caratteristiche sono un po’ diverse da Behrami: perderemo qualcosa in interdizione, avremo qualcosa in più nella costruzione del gioco. Insigne da prima punta ha giocato a Torino, fu una delle migliori partite del Napoli. Il suo processo di crescita è andato molto bene in questa stagione».
L’unico dubbio il tecnico se lo porta ancora in difesa tra Campagnaro e Gamberini, non ha ancora preso la decisione, leggermente favorito l’argentino. Mazzarri spiega. «Contro il Pescara metterò in campo la migliore formazione e non terrò conto dei diffidati che potrebbero saltare la prossima. Anche questo è un segnale che voglio dare alla squadra, questa con il Pescara è la partita più importante. Dobbiamo affrontarla come se si trattasse della Juve o del Milan e in attacco dobbiamo essere più cinici. Armero? Sta facendo bene ma Maggio e Zuniga sono in forma». Sarà assente in panchina anche Frustalupi, il suo secondo: «Per due partite potrà farne a meno…», scherza Mazzarri e regala un altro sorriso.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
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