L’edizione odierna del Corriere dello Sport propone le consuete pagelle del giorno dopo un match. Ecco i giudizi assegnati dai colleghi ad i calciatori azzurri:
ALBIOL 7
Un errorino per cominciare ma a seguire il controllo agevole di situazione mai seriamente complicate. Va crescendo a vista d’occhio, diventa il regista aggiunto, quando il Napoli sceglie di aggirare ricominciando dal basso, ed è godibile in qualsiasi sua espressione.
KOULIBALY 7
E’ fuori categoria, subito. Non divora il pallone o gli avversari ma lo spazio e il tempo. La fisicità è riconosciuta, l’atletismo pure, però sorprende per la naturalezza negli spostamenti, negli anticipi. La sua deviazione, in occasione del pari, è semplicemente occasionale.
HYSAJ 6,5
E’ quello che sa meglio di ogni altro leggere le varie situazioni: spinge, scala, aspetta Niang o anche Bonaventura. Ha la gamba per affondare, però deve anche preoccuparsi e guardarsi alle spalle, e questo è un prezzo da pagare. Ma sfonda sino al 94’.
INSIGNE 6,5
Osa subito, con il suo destro a giro; lo rifà alla distanza, però gli viene meno l’effetto che serve per trovare l’angolino. E sul terzo tentativo, quello più pallido, Abate e Alex ci mettono le deviazioni.
REINA 6
La «fucilata» di Bonaventura è ravvicinata, non basta avere un fisico ch’è una corazza. Poi deve limitarsi a guardarla per lunghi tratti e tremare nel finale sul diagonale di Niang, e intervenire su Honda.
JORGINHO 6
Viene soffocato nelle idee, gli manca il lancio perché non ci sono spazi nella profondità. Sembra elementare però è sempre funzionale, perché c’è pure da coprire.
MERTENS (19′ st) 6
Gli dei non sono amici suoi: entra e timbra il palo dopo appena tre minuti, con una girata chirurgica. Non è scritto.
CALLEJON 5,5
Trova la corsia occupata da Antonelli ed allora se ne va un pochino per il centro, ma senza la convinzione del recente passato. E sull’assist del Pipita (34′) non ha la freddezza. Arriva in ritardo sulla diagonale e Bonaventura lo sistema.
GHOULAM 5,5
Partenza lanciatissima, con la solita spregiudicatezza, con eleganza. Poi Honda riesce a contenerlo e sul traversone dal quale nasce l’1-1 concede eccessivamente. Smarrisce la padronanza, perché qualche cross gli scappa via e qualche altro non arriva dove vorrebbe.
ALLAN 5,5
Nell’agonismo ci sono varie macchie di precisione. Non basta esserci, serve incidere, e gli viene meno l’illuminazione giusta. Si ostina a portar palla, a cercare percussioni improbabili.
HIGUAIN 5,5
Fa impazzire Alex, quando gli danza intorno, e deve intervenire Abate per strozzarne il sinistro. Prima, una genialata per Callejon; e dopo, movimenti che Zapata comprime, riducendone l’istinto. Sta un filino sotto i suoi standard, perché il Milan fa densità ovunque, pure intorno a lui, ma va vicinissimo al gol (pazzesco).
HAMSIK 5
Il duello in famiglia con Kucka è nello spazio (ridotto) di quell’appezzamento. Quasi la terra di nessuno, oppure la loro per presenza. Ma non c’è, più che spento è disorientato, e butta via una enormità di palloni. La fase involutiva continua.
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