La gente non crede alla scaramanzia, per questo c’erano più di mille tifosi nel pieno della notte di sabato, ad aspettare gli eroi dell’Olimpico. A tredici giornate dalla fine del campionato, c’è poco da nascondersi e da fare gli scaramantici: il Napoli è in lotta per lo scudetto. A pieno titolo: è a 3 punti dalla capolista Milan, c’è uno scontro diretto di mezzo, e il calendario offre sette partite in casa per gli azzurri e sei per il Diavolo (ma una è proprio quella con la Mazzarri band). Dal giorno della presa di Roma al 22 maggio, ultima giornata, giusto 100 giorni. Tutti da vivere. Volendo aggiungere, il Milan disputa la Champions, dove deve andare avanti a tutti i costi, il Napoli alla garibaldina non ha troppe responsabilità in Europa League. Fin qui i numeri. Poi c’è il campo che dice altro, dice anche di più. Lo strapotere fisico, di motivazioni, tattico e, a tratti, anche tecnico degli azzurri sulla Roma sabato sera è stato nettissimo. Che altro serve per dire che, almeno in questa strana e anomala stagione, il Napoli può crederci fino in fondo, può sognare, può puntare al colpo grosso, fino in fondo. Dopo Roma anche i più scettici si sono convinti: il mercato di gennaio ha ridotto il gap delle maxi-rose tra i grandi club e il Napoli. Questo campionato così brillante forse è arrivato in anticipo rispetto ai programmi di De Laurentiis. Ma cosa importa? Il Napoli è lì e può provarci, sapendo (e godendo) del fatto che le responsabilità di vincere scudetto e coppe è tutto sulle milanesi. Perché non sognare? Lo dice sempre De Laurentiis che con i suoi film fa sognare da tanti anni milioni di italiani e adesso nel calcio si è messo sulla stessa strada. Perché non sognare se, con un pizzico di beata sorpresa, si scopre di aver messo sotto contratto, in pratica, il bomber più forte d’Europa, almeno in questa stagione. Perché non sognare se Mazzarri ha trasformato in grandi giocatori tanti onesti calciatori. Perché non sognare se per arrivare a tutto questo, in pochi anni, il patron è riuscito a tenere in attivo i bilanci. Adesso, a guardare la classifica, la Champions sembra già in cassaforte. E chi se ne importa, almeno oggi si parla solo di scudetto.
La Redazione
C.T.
Fonte: Leggo
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