Due mondi: e dentro il Napoli. L’Asia, l’America, un macrouniverso da scoprire, da conquistare, un calcio (e un marchio) da esportare: è l’ultima frontiera del Terzo Millennio, è la cultura imperante soprattutto d’estate e che invece, stavolta, può aiutare a congedarsi dalla primavera; è il futuro, insomma, perché in quel contenitore che è una tornuée c’è di tutto un po’, c’è l’esigenza di non lasciare oziare i calciatori per tanto, troppo tempo (l’ultima di campionato è il 18 maggio, il raduno a Dimaro il 17 luglio: due mesi sono effettivamente un’enormità), c’è la possibilità di mostrare quella griffe a chi l’aspetta e a chi vuole conoscerla; c’è la promozione non solo di se stessi, del made in Naples, ma del made in Italy più in generale e d’un football che attrae, che va sviluppato per essere poi rivenduto.
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