E per fortuna che c’è già il Livorno. Domani è tempo di vigilia e tra due giorni è di nuovo campionato. Partita importante in sé e che comunque capita proprio al momento giusto: serve a ripulire i pensieri, rivolgendo lo sguardo altrove. Via le lame dal cuore, via il ricordo di una sfida in Champions strapersa meritamente da tutti nella notte più sbagliata. Meglio pensare alla corsa scudetto, senza dubbio. E a quel primo posto che domenica sera potrebbe tornare nella mani di Rafa (c’è Inter-Roma). Altrimenti bisognerebbe riflettere ancora su errori e superficialità londinesi che, col senno di poi, hanno spinto gli azzurri verso la sconfitta.
Benitez ieri ha parlato alla squadra. Una chiacchierata normale, senza tuoni ma con precisi appunti su tutto ciò che non ha funzionato dalla gara con il Sassuolo a quella con i Gunners. Punti di partenza per ribadire concetti che suonano più o meno così: «Non ripetiamoli più quegli errori. Sbagliare è possibile, ma non continuiamo a farlo». Benitez traduce il momento: poca rabbia in campo, scarse energie mentali da parte di qualcuno, mancanza di lavoro di interdizione. Una normale analisi, non certo un processo. Con la testa c’è già la gara con il Livorno, con domande e dubbi che fluttuano nell’aria di Castelvolturno. Non c’è solo la necessità di fermare qualcuno più stanco degli altri (per esempio Mesto e Insigne), o concedere un po’ di riposo a Britos apparso in affanno, ma c’è da fare i conti con due allarmi che non rientrano ancora: Albiol e Higuain.
Andiamo con ordine. Nessuno dei due ha malanni gravi, ma entrambi sono a rischio. Hanno due forme di affaticamento muscolare che consigliano il riposo. Solo che uno, lo spagnolo, vuole giocare sempre. Anche con le stampelle. L’altro, l’argentino, è più prudente e sa bene in cosa quel fastidio possa trasformarsi: anche in una contrattura o qualcosa di peggio.
Per i due, dunque, anche ieri, lavoro a parte. Gonzalo ha trottorellato a lungo per il campo, con continue accelerazioni della corsa, scatti e così via. Niente pallone, per prudenza. Stesso discorso per l’ex difensore del Real che dopo un po’ di corsa ha fatto palestra e poi piscina. Giocheranno domenica? Al momento né i due e neppure lo stesso Benitez lo sanno. Ma c’è da tener conto che l’ideale, per un totale recupero, sarebbe che sia Higuain che Albiol non rispondessero alla convocazione dei loro ct. Avrebbero più di 14 giorni per risolvere (persino qualcosa in più se saltasse la gara con la Roma) un problema che altrimenti rischiano di trascinarsi per tutta la stagione. Se Raul non ne farebbe un dramma, per Gonzalo l’Argentina è cosa davvero importante. Ed è per questo domenica Higuain spinge per essere in campo, anche stringendo i denti, perché solo così è sicuro che il Napoli, in maniera sacrosanta, non gli vieterebbe di aggregarsi alla Seleccion (che già deve fare a meno di Messi). In caso contrario, in caso in cui sia ancora indisponibile con il Livorno, non è escluso che lo staff medico non conceda l’idoneità alla partenza per il Sudamerica.
Insomma, un piccolo grattacapo. Benitez pensa alle alternative: Cannavaro dovrebbe prendere il posto di Britos o di Albiol, in caso di forfait. Lorenzo Insigne potrebbe fermarsi (c’è Mertens), così come Inler (pronto Dzemaili). Se non c’è il Pipita, tocca di nuovo a Pandev.
Fonte: Il Mattino.
La Redazione.
D.G.
