Tra l’essere un enfant prodige ed un affermato calciatore professionista alle volte può essere un attimo, alle volte diversi anni, alle volte questo passaggio non c’è proprio. Ognuno è artefice del proprio destino ma si sa, la vita (calcistica e non) è fatta di occasioni, ambienti adatti, quasi verrebbe da dire fortuna (ma pare riduttivo). Una cosa, però, non deve mai mancare: l’umiltà e la voglia di lavorare e migliorarsi. Caratteristiche che ritroviamo in Giuseppe Palma, centrocampista classe ’94 prodotto del settore giovanile del Napoli, attualmente al Chiasso.
Come procede quella che per te è la seconda esperienza all’estero?
“Ti dirò, procede tutto bene. Una bella esperienza in un campionato di livello superiore rispetto a quello lituano, dove andai perché avevo bisogno di giocare dopo essere stato fermo per quattro mesi a Napoli. Sono approdato qui in Svizzera in quanto, nonostante vi fossero delle proposte dall’Italia, nulla mi ha convinto a punto tale da accettare. Cercavo una società che mi desse fiducia, e qui l’ho trovata. La squadra è giovane ed ha ampi margini di miglioramento, speriamo che vada tutto bene in questo finale di stagione”.
Prima la Lituania, ora la Svizzera. L’estero, che per te è sicuramente una scuola di vita oltre che sportiva, è stata una volontà oppure una necessità? Anche se mi hai praticamente già risposto.
“In Svizzera ho trovato un direttore che mi voleva e non ci ho pensato due volte perché cercavo, come ti ho detto prima, fiducia. Ho rescisso col Napoli e ho deciso di rilanciarmi firmando per un anno più opzione ma non mi lascio nessuna porta chiusa per giugno. Sono in un campionato che, nonostante quanto si possa pensare, tecnicamente e fisicamente è di assoluto livello. La parte tattica è meno curata rispetto all’Italia, ma resta comunque un calcio impegnativo”.
Nella stagione 2013/2014 il grande salto tra i professionisti: Vicenza prima e Pagani poi, ed è soprattutto tra i campani che trovi spazio ed anche il primo gol tra i pro. La sensazione è però quella che tu non sia capitato in piazze adatte ad un giovane come te, in quanto con i veneti l’obiettivo era quello di fare un campionato di vertice e forse hai pagato la volontà di puntare su certezze per la categoria, mentre alla Paganese la squadra doveva salvarsi motivo per il quale nonostante il minutaggio non ti è stato garantito un regolare percorso di crescita.
“Condivido, assolutamente. Il mio percorso di crescita ad oggi ha avuto qualche intoppo perché quando esci dalle giovanili è tutto totalmente diverso. Quando hai a che fare con gente che è già da tempo nel mondo del calcio poi vi sono da considerare anche fattori di natura extracalcistica, in quanto alle volte un atteggiamento, una parola, può fare la differenza. Al primo errore tra i grandi sei fuori, ma mi assumo le mie responsabilità e so che potevo dare molto di più. Adesso ho trovato continuità, continuerò a dare il massimo come ho sempre fatto e vediamo cosa succede”.
Avendo da poco compiuto 23 anni, hai ancora tempo per importi nel calcio che conta. A cosa punta Giuseppe Palma per il prossimo futuro?
“Obiettivo primario è fare bene nell’ultimo scorcio di questa stagione, sempre con umiltà e duro lavoro. Poi, che sia Italia oppure ancora Svizzera, valuterò e prenderò una decisione. Sono rimasto amareggiato da certe dinamiche nel nostro Paese, ed ora non posso più aspettare oppure ricevere delusioni da false promesse. Cerco serietà, progettualità ed una piazza dove poter esprimermi al meglio”.
Fonte: PianetaSerieB.it
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