Questione di prospettive. Di punti di vista, in ogni senso. Pepe Reina la pensa e, soprattutto, la vede così. La porta è un osservatorio privilegiato. Da lì, lanci il corpo, la mente e lo sguardo, e arrivi ovunque: puoi analizzare, valutare, riflettere meglio e più degli altri. Ancor più se sei fatto così, com’è lui: naturalmente leader. Reina ha carisma, personalità e capacità di andare oltre. Un numero 1 davvero. Uno e solo dopo l’infortunio di Rafael. Toni Doblas (lo spagnolo svincolato oggi a Castelvolturno per le visite), Colombo e il baby Contini, tutti dietro di lui.
«Sto bene, spero di giocarle tutte fino alla fine. Ho sentito Rafael dopo l’operazione al ginocchio,mi è parso sereno. Sono certo che si rimetterà presto e tornerà più forte di prima. L’aspettiamo» . Il verbo al plurale coniuga affetto e senso del gruppo.
Il brasiliano tornerà d’estate, in ritiro. E chissà se allora Reina ci sarà ancora. Il contratto scade a giugno. Prestito secco dal Liverpool. E lì deve fare rientro. Il biglietto d’andata è già fatto, quello di ritorno una speranza. Dei tifosi. « A Napoli sto benissimo. La mia famiglia è felice. Il mio futuro, e il mio pensiero sulla città, non dipenderà certo dai risultati. Vediamo quel che succede, davvero non ne so nulla. Ora penso soltanto allo Swansea». Obbligato. Si gioca, e non è una partita come le altre. Non potrebbe mai esserlo. Dentro o fuori, chi vince passa. Una finale ai sedicesimi. «Dobbiamo vincere, vogliamo andare avanti. L’Europa è un nostro obiettivo, ci teniamo a fare una gran bella figura. Certe notti sono sempre speciali. Fai fatica a dormire, le aspetti ansioso, le immagini» .
Flash che tornano. La Champions, il San Paolo vestito a festa, i successi con Borussia, Marsiglia e Arsenal: l’ultimo brivido europeo. Estasi, illusione e lacrime. Napoli fortissimo contro il top della Premier, il campionato più competitivo che c’è. «E perciò che temiamo lo Swansea. La decima in Inghilterra è comunque una squadra insidiosa. Giocano un buon calcio. Hanno intensità e ritmo. Serve una prestazione da Champions». Mentalità, atteggiamento, consapevolezza della propria forza. Quella che troppo spesso è mancata in campionato. La Roma scappa. Sei punti avanti e una partita da recuperare. «Potevamo fare meglio. Ma la nostra è una stagione eccellente, stiamo facendo tanto. La Finale di Coppa Italia, una Champions maledetta – fuori dal girone con dodici punti – e in fondo anche in campionato siamo là, con la Roma che è lontana ma non troppo, e deve venire al San Paolo. Purtroppo i giallorossi e la Juve stanno facendo qualcosa di straordinario: non è colpa nostra se vanno così forte. Noi continuiamo a crederci. Sappiamo quello che vogliamo. Abbiamo commesso qualche passo falso di troppo, ora però basta».
Diciotto punti persi con quelle che chiamarle medio piccole è diventato un azzardo. Tante occasioni sprecate, soprattutto al San Paolo. Sassuolo, Parma, Udinese, Chievo e Genoa. Che rimpianti. «Non siamo e non possiamo essere perfetti. Lo sappiamo. Però lavoriamo sodo. Affrontare certe squadre è sempre dura, si chiudono dietro e ripartono. Sono partite tatticamente complicate. E così sarà anche quella con lo Swansea. E’ difficile. Il nostro unico obiettivo è però far gol, vincere, andare avanti. Dobbiamo essere quelli della Champions. Il San Paolo in Europa ci dà una forza in più. E’ fantastico. Noi siamo pronti» . Reina allunga le mani, vuole prendersi la qualificazione. «Lo Swansea è forte? Noi di più» . E’ un Napoli al… Pepe.
Fonte: Corriere dello Sport
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