Tecnico vincente a 50 anni Mazzarri, 50 anni lo scorso 2 ottobre, sta vivendo con il Napoli gli anni più importanti della sua carriera: terzo nel 2011 e la Champions da protagonista.
Il Toscanaccio su tutti: nel giro di qualche mese Walter Mazzarri ha messo in fila quattro suoi celebratissimi colleghi della panchina, sottoposti alle sue formidabili lezioni di football, a livello europeo e di calcio nazionale. In Champions Roberto Mancini al timone del fortissimo Manchester City e Juan Carlos Garrido del Villarreal, hanno masticato amaro nelle due partite in cui la squadra del cuore ha fatto vedere come si gioca al calcio: si sono inchinati gli inglesi, sono invece affondati gli uomini del Sottomarino Giallo, naufragati al San Paolo sotto i colpi degli azzurri.
Un unico denominatore, il Toscanaccio, lui alla base dei successi ottenuti contro due altri big della panchina, Massimiliano Allegri alla guida dei rossoneri e Claudio Ranieri, in quattro e quattrotto entrambi incartocciati a livello tecnico-tattico nelle straordinarie partite contro il Milan e buon ultima quella con l’Inter a San Siro, sconfitta dopo la bellezza di 17 anni. Prima i Diavoli, poi la Beneamata. Senza precedenti nell’avvio di campionato l’impresa realizzata dalla Mazzarri-band che riconduce i suoi successi al vero leader di Casa Napoli, all’interno degli spogliatoi: il tecnico toscano. Meticoloso fino all’ossessione, ogni avversario è studiato in ogni particolare nei suoi pregi e nei suoi difetti, al fine di vincere ogni confronto.
«Il calcio non è una scienza, si prepara la gara in ogni dettaglio, ma c’è sempre l’imponderabile che rende straordinario questo gioco», in realtà Mazzarri non lascia niente al caso ed è insuperabile nel suo ruolo di grande motivatore. Basterà ricordare il cammino del Napoli dal suo arrivo in azzurro fino ad oggi: «La crescita è stata vertiginosa, abbiamo fatto dei passi da gigante. Ricordate? Qualche anno fa eravamo sestultimi in classifica, ora siamo la squadra da battere, siamo la squadra che fa più paura. Adesso contro di noi giocano tutti la partita della vita», come hanno tentato di fare Mancini, Garrido, Allegri e Ranieri.
Fonte: Leggo
La Redazione
M.V.
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