In un campo da calcio a fine partita spesso si confondono la gioia di chi ha vinto o raggiunto un ambito traguardo e il rammarico di quanti, nonostante gli sforzi, non hanno raggiunto il risultato sperato. E’ quanto è accaduto una domenica di aprile dello scorso campionato. Al fischio finale lo stadio San Paolo impazziva di gioia, Il Napoli conquistava tre punti preziosi per continuare la rincorsa al Milan capolista dopo una rimonta entusiasmante sulla Lazio, esultava Cavani, autore dell’ennesima tripletta ed esultava Mazzarri, consapevole che quella vittoria avvicinava la sua squadra, non allo scudetto, ma al suo vero obiettivo: la qualificazione diretta in Champions League. L’altra faccia della medaglia di quella giornata era la delusione dei calciatori laziali che avevano accarezzato l’idea di sbancare il San Paolo e rilanciarsi ai vertici della classifica e il rammarico di Reja – mitigato solo dalla bella accoglienza dei napoletani – per non essere riuscito a suggellare con una vittoria il suo ritorno a Napoli. Una città della quale, dopo tante critiche e fatiche, è riuscito a guadagnarsi il rispetto.
Può capitare, però, che alla disperazione di una squadra non faccia riscontro alcuna particolare gioia. Perché giocare la meglio delle proprie capacità dovrebbe essere premessa di ogni incontro, a prescindere dal particolare valore che la gara ha avere per i propri obiettivi stagionali. Un semplice corollario del valore di lealtà sportiva che, però, fatica ad imporsi nella cultura del nostro calcio.Lealtà che non difettò al Napoli nel campionato 1972/73, quando all’ultima giornata ospitò la Lazio incredibilmente ancora in lotta per lo scudetto (i capitolini erano una neo promossa dalla serie B, nda). Alla vigilia dell’ultimo turno di campionato la classifica recitava: Milan 43, Lazio e Juventus 42. Con il Milan e Juventus impegnate nelle difficili trasferte, rispettivamente, con Verona e Roma, l’impresa della Lazio non sembrava impossibile, vista la modesta caratura di un Napoli che stentava a metà classifica.
Presagi che sembravano dar ragione ai tifosi laziali. Il Milan reduce dalla vittoria della Coppa delle Coppe nella finale di Salonicco, perse l’occasione di aggiudicarsi lo scudetto subendo una pesante e inaspettata sconfitta per 5 a 3 sul campo degli scaligeri. Anche dall’Olimpico giungevano incoraggianti notizie per i tifosi laziali: la Roma era passata in vantaggio con la rete di Spadoni, abile a sfruttare un avventato retropassaggio del centrocampo juventino. Una vittoria della Lazio al San Paolo sarebbe valsa lo scudetto alla società capitolina. Nonostante l’evidente differenza di stimoli, la squadra romana si presentò a Fuorigrotta timorosa e fu repentinamente schiacciata nella propria metà campo da un Napoli arrembante, nonostante l’assenza di obiettivi da perseguire.Nonostante i ripetuti attacchi il Napoli non riusciva a passare in vantaggio, bloccato dalla sfortuna e dalle parate del portiere laziale Pulici. Il pareggio della Juventus con Altafini rimetteva tutto in gioco portando le tre squadre a quota 43 punti. Nonostante l’imprendibile occasione che le si presentava, la Lazio non seppe cambiare ritmi e le sorti della gara con il Napoli, a differenza di quanto fu capace di fare la Juventus che con Cuccureddu ribaltò la partita e le sorti del campionato. I biancazzurri, soverchiati dal Napoli, dovettero abbandonare definitivamente i sogni di gloria quando, quasi allo scadere, Damiani regalò agli azzurri la meritata vittoria, ammutolendo i numerosi tifosi laziali giunti in riva al Golfo per festeggiare con la propria squadra l’eventuale conquista del tricolore.Mentre a Roma impazzavano le accuse dei tifosi laziali agli odiati romanisti, colpevoli- a loro dire – di aver favorito la Juve per strappare alla Lazio la vittoria del campionato, Il Napoli onorava il proprio campionato raccogliendo una vittoria che regalava agli azzurri un anonimo nono posto finale, ma mettendo in evidenza le basi sulle quale il Napoli avrebbe costruiti gli ottimi risultati delle successive due stagioni.
A cura di Pompilio Salerno
Di seguito due video che raccontano di quel Napoli – Lazio e del convulso finale di stagione:
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro