L’anticipo dell’ ora di pranzo della 31 giornata vede affrontarsi Napoli e Lazio; un match tutto da gustare in un S. Paolo che si preannuncia pieno, previste, infatti, 60.000 presenze. Una sfida ad alto livello che vede il ritorno di Edy Reja, per la prima volta a Fuorigrotta in veste di avversario. Il tecnico friulano che ha guidato gli azzurri da gennaio 2005 marzo 2009 in una volata dalla C all’Europa ha lasciato di sé un ottimo ricordo, nonostante le critiche che ne hanno spesso segnato il cammino all’ombra del Vesuvio. “Sarà un’emozione fortissima”, il Mister di Lucinico confida così la sua emozione nel parlare del Napoli e Napoli lo accoglierà come merita, con affetto anche se da avversario. Molto contestato anche a Roma il trainer friulano, specialmente dopo il derby della capitale perduto con i cugini giallorossi, ora deve fare i conti con assenze di peso, gli squalificati Ledesma e Matuzalem. L’argentino all’andata si rivelò un autentico castigatore per gli uomini di Mazzarri segnando un gol pesante e rendendosi protagonista di numerose giocate che misero parecchio in difficoltà un Napoli piuttosto stanco e mai entrato realmente in partita. Il brasiliano, dal canto suo, vestì, giovanissimo, la maglia azzurra un decennio fa agli ordini di Emiliano Mondonico. Ma il quadro degli infortunati è ben più ampio: Stefan Radu, per via dell’ infortunio al polpaccio, sta per iniziare la riabilitazione in campo e si conta di recuperarlo solo contro il Parma, idem per Tommaso Rocchi ancora alle prese con una lesione al collaterale del ginocchio. Adama Diakitè e Mourad Meghni ne avranno ancora per un po’ prima di tornare in campo: frattura alla tibia per il primo e risentimento muscolare per il secondo.
Insomma, con una squadra ed un centrocampo un po’ “azzoppati” Reja opta per una notevole copertura onde lasciare pochissimi spazi ad Hamsik, Lavezzi e Cavani; quest’ultimo vivrà una specie di derby tutto uruguayano, ritrovando come avversario il compagno di nazionale Alvaro Gonzalez, appena 5 giorni dopo la vittoriosa gara contro l’Eire di Trapattoni.
Infine una doverosa menzione ad un signore del calcio che ci ha lasciati proprio in questi giorni. Si tratta di Bob Lovati, storico estremo difensore biancoceleste degli anni ’50, nonché bandiera laziale, soprannominato “il più inglese dei portieri italiani” per la sua eleganza nel vestire e nel comportarsi. Degno secondo del Mister Maestrelli artefice dello scudetto del 1974 lascia un vivente esempio di educazione in campo e fuori del campo, al quale sarebbe bene ispirarsi.
Servizio a cura di Maria Villani
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