La tribuna fa male. Dagli spalti, al fianco la compagna Giannina, Lavezzi ha assistito alla vittoria sul Catania e alla sconfitta contro il Milan. Domenica il suo posto sarà ancorà là, al fianco di De Laurentiis. Quella con il Brescia è l’ultima da spettatore per il Pocho, fermato dai giudici federali per lo scambio di sputi con il romanista Rosi all’Olimpico. “Non vedo l’ora di tornare”, il Pocho lo ripete ogni giorno a Mazzarri e ai compagni. La sua corsa e i suoi gol per la qualificazione del Napoli in Champions. L’attuale posizione è stata conquistata anche grazie al contributo dell’argentino, uno dei primi colpi di De Laurentiis, realizzato con l’ex direttore generale Marino nell’estate 2007, dopo la promozione in A. Per Lavezzi finora cinque reti e soprattutto dieci assist. “Vogliamo la Champions, sentiamo di poter regalare a Napoli questa grande gioia”. La psicologia Il Pocho ha subito due mazzate in pochi giorni: la squalifica per tre partite e l’eliminazione dall’Europa League, a Vila-Real pesarono alcuni suoi errori davanti alla porta di Diego Lopez. Pianse, l’argentino, negli spogliatoi del Madrigal, confortato dai dirigenti e dall’allenatore. Mazzarri ha poi provveduto a scacciare le ombre: “Non è colpa di Lavezzi, abbiamo giocato una grande partita contro il Villarreal”. Il tecnico ha gradito la presenza dell’argentino sugli spalti dello stadio Meazza lunedì sera. Lo spirito di gruppo, anzitutto. Quello che ha spinto Lavezzi ad entrare immediatamente in sintonia con Cavani, che gli aveva chiesto la maglia numero 7, volentieri ceduta dall’argentino. “Lui segna tanto? Lo fa per la squadra, che viene prima di tutti noi”, passaggio frequente nelle interviste del Pocho, che in questi giorni è particolarmente sereno per la presenza della compagna Giannina e del figlio Tomas, portato al San Paolo in occasione della partita contro il Catania. La preparazione Mazzarri e il professor Pondrelli hanno previsto un accurato piano di lavoro per l’argentino durante la sosta forzata affinché non ne accusi l’effetto. Il suo contributo sarà prezioso nelle ultime dieci partite, dalla trasferta di Parma a quella sul campo della Juve, dove il 22 maggio si concluderà questa stagione finora ricca di soddisfazioni per gli azzurri. La Champions è un obiettivo costruito con grande impegno in questi mesi. “Abbiamo meritato tutte queste soddisfazioni”, ha sottolineato Lavezzi, che ha smaltito la delusione per l’eliminazione dall’Europa League e per le parole di De Laurentiis, quell’invito a prendere esempio da Cavani nei comportamenti in campo. Dichiarazioni che non allontanano il giocatore dal Napoli: c’è un contratto e c’è la voglia di riportare la squadra lassù, dove vent’anni fa l’aveva lasciata Maradona. La Seleccion Lo aspetta non soltanto il Napoli. A fine mese, l’Argentina sarà impegnata in due amichevoli: la prima negli Stati Uniti il 26 e la seconda in Costarica il 29. Il Pocho sarà convocato dal commissario tecnico Batista, che in occasione del test contro il Portogallo lo ha schierato al fianco di Messi. “Una soluzione che si può riproporre”, ha detto l’allenatore che ha vinto con il fuoriclasse del Barcellona e Lavezzi il titolo olimpico nel 2008 a Pechino. È un convinto estimatore dell’attaccante del Napoli e lo inserirà nella lista dei convocati per la Coppa America, che sarà per l’Argentina l’occasione di riscatto dopo la fallimentare missione ai Mondiali in Sudafrica. “Questo è il mio grande obiettivo”, ha detto il Pocho. Dopo la qualificazione Champions, ovvio.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
F.C.
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