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Napoli last minute, i segreti della preparazione atletica

Se il Napoli è al terzo posto in A ed è l’unica squadra italiana in corsa per superare il girone di Europa League, un motivo ci sarà. Anzi, tanti motivi ci saranno: l’allenatore e i calciatori – e dunque l’organizzazione tattica, il gioco, il gruppo, le individualità e l’approccio – sono gli aspetti fondamentale più celebrati ma non certo i soli. Perché se gli azzurri giocano a ritmi forsennati fino all’ultimo istante, vuol dire che corrono e hanno benzina da vendere. Vuol dire che la preparazione fisica è un segreto, una chiave del successo.

Il più grande interrogativo d’inizio stagione riguardava proprio la tenuta atletica di una squadra costretta a giocare e ad affrontare trasferte anche massacranti più o meno una volta ogni tre giorni, ma finora la risposta è stata esaltante. Scelte azzeccate e mosse adeguate, quelle per cui ha optato lo staff che ruota intorno al preparatore atletico, Giuseppe Pondrelli detto Beppe, bolognese di Budrio che di Mazzarri è il collaboratore di più lunga militanza. Uno staff che oltre al professore emiliano conta anche sul professore napoletano, Corrado Saccone, maratoneta con trascorsi importanti, compreso un piazzamento alla maratona di Città del Messico, e sull’area medica coordinata dal dottor Alfonso De Nicola, che cura l’alimentazione e si prende cura dei muscoli dei giocatori. E allora, la strategia. Quella che permette anche a gente meno dotata di Gargano e Cavani, uno con potenzialità atletiche degne di un quattrocentista di alto livello, di sprintare fino all’ultimo minuto (come con Cagliari, Cesena, Samp e Palermo): la preparazione precampionato è stata imperniata sulla resistenza e la forza esplosiva; quella successiva, invece, sul recupero veloce. Più veloce possibile.

Nello specifico: in estate Pondrelli ha puntato sulla quantità, mentre ora, con un carnet ricco di partite ravvicinate, è la gestione il punto di forza. È dalla fine di agosto, ormai, che il Napoli non ha più la possibilità di allenarsi a dovere; anzi, è la partita il vero allenamento. Tra una gara e l’altra si punta sul recupero: tanto lavoro defatigante e un’alimentazione adeguata per reintegrare, con frutta in settimana e pasta asciutta dopo le partite negli spogliatoi. E ancora: per accelerare il processo, i giocatori fanno bagni in acqua molto fredda come i rugbysti, nelle vasche installate negli spogliatoi, e lunghe sedute di massaggi. La musica non cambierà a Natale: la vicinanza degli impegni e il calendario della serie A, che a differenza di altri campionati (tipo tedesco o svizzero) non prevede lunghe soste, non permetteranno richiami di preparazionL

 La Redazione

F.C.

Fonte: Il Mattino

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