Duelli. E mica pochi: dalla porta alla trequarti, con pochi, davvero pochi punti fermi, imprescindibili, per il Rafa pensiero. “L’anno scorso il Napoli ha fatto grandi cose, ma giocavano sempre gli stessi tredici-quattordici”. Inversione di tendenza in vista, l’ha raccontato Benitez in persona. Però i duelli, facciamo i dualismi trattandosi di calcio, sono un aspetto connaturato in ogni squadra, e tutto sommato l’apertura massima e la storia delle chance multiple sono giuste e reggono, ma soprattutto d’estate: quando si comincerà a fare sul serio, quando sul piatto ci saranno punti pesanti come il piombo in Italia e in Europa, fermo restando una condizione psicofisica decente è lecito immaginare che anche il Napoli punterà su un nucleo di titolari. Titolarissimi, li definiva Mazzarri, per scontentare meno chi restava fuori, ma in fin dei conti il succo non cambia: difficile immaginare che gente come Hamsik e Higuain staranno a guardare gli altri, difficile pensare a un Napoli senza Behrami o Zuniga, se tornerà in palla al più presto. E allora, fisionomia cercasi. E allo stato attuale: Albiol o Britos? Inler o Dzemaili? Callejon o Mertens? Dalla difesa alla trequarti, per l’appunto. Con una variabile di nome Goran Pandev che merita un discorso a parte: finora Benitez lo ha schierato al posto del Pipita, e dunque da prima punta, ma lo vede anche trequartista alle spalle del centravanti-centroboa. Cioè, in posizione Hamsik. Un pilastro inamovibile. Bene, e allora? Il macedone, di stare in un angolo, non ci pensa proprio, e poi i risultati estivi sono dalla sua: di questo passo servirà una soluzione. Molto interessanti, i lavori in corso. (continua…)
Fonte: Corriere dello Sport
