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Napoli, la spinta di Mazzarri

Serve la testa più della corsa

La frenata del Napoli è stata preceduta da quella della Juve (un punto nelle ultime due partite interne) e seguita da quella dell’Inter (un punto negli ultimi 180 minuti). È un’indicazione importante, non soltanto statistica, perché conferma che c’è equilibrio in questo campionato, tendente verso l’alto o il basso, a seconda dei punti di vista. Il Cagliari, stimolato in panchina dalla coppia Pulga-Lopez, ha fatto tremare i nerazzurri, che hanno poi scelto uno sdegnato silenzio perché si sono sentiti danneggiati dall’arbitro Giacomelli, attaccato invece con durezza da Moratti, che senza mezzi termini ha adoperato il termine “incapace”.
Inalterato il distacco del Napoli dalla Juve e dall’Inter, ma gli azzurri sono stati agganciati dalla Fiorentina di Vincenzino Montella. Era nell’aria perché i viola sono i più in forma del campionato (cinque vittorie consecutive) e dopo aver superato i disagi per il notevole cambiamento apportato dalla dirigenza riescono a far fronte perfino all’assenza di Jovetic. Merito di questo allenatore napoletano, tifoso azzurro da bambino, pupillo di Mazzarri ai tempi dell’Empoli, prima di diventare l’Aeroplanino. Aveva ragione, il tecnico del Napoli, a guardare alle proprie spalle: Fiorentina e Lazio hanno carte da giocare sul tavolo della Champions.
Subita la rimonta da parte del Milan dopo averne realizzate due consecutive nella precedente settimana, Mazzarri ha sollecitato la squadra ad adoperare maggiore attenzione e furbizia per difendere il vantaggio. Un po’ di corsa in meno e un po’ di testa in più. Ma è proprio nella natura del Napoli essere una squadra di corsa. Mazzarri vuole centrocampisti da battaglia e non ragionatori: tre anni fa c’era Cigarini, regista apprezzato anche da Prandelli, ma è andato via subito; a Verratti, secondo quanto dichiarato dal procuratore, venne detto che avrebbe dovuto attendere il suo turno se fosse venuto qui.
Nel Napoli vi sono più aspetti positivi che negativi, a parte quel passo più affaticato che gli azzurri hanno rispetto a qualche settimana fa (si paga l’anticipato inizio della preparazione per la sfida con la Juve ad inizio agosto): il terzo posto, seppure in condominio con la Fiorentina, è un passo in avanti rispetto alla scorsa stagione e le prospettive sono allettanti, con giocatori che pochi club hanno al mondo, come Cavani e Hamsik, stelle di assoluta grandezza esaltate oggi in un’intervista al «Mattino» da Ioan Lupescu, che è direttore tecnico dell’Uefa e profondo conoscitore delle tendenze calcistiche internazionali. I risultati finora ottenuti da Mazzarri legittimano alte aspettative, perciò non c’è da sorprendersi per critiche o fischi dopo una vittoria buttata via. È il destino delle grandi squadre.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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