La situazione di classifica, il distacco dalla Juve (a sei punti) e il pressing del Milan (a cinque lunghezze), obbliga il Napoli a vivere alla giornata (di campionato). Ma si potrebbe cominciare a preparare il futuro perché il club ha ottime chance di qualificarsi in Champions e comunque la partecipazione a una competizione internazionale è di fatto assicurata. I rumors su Cavani sono insistenti e autorevoli operatori di mercato ritengono che arriverà l’offerta di 63 milioni: si sarebbero già mossi gli agenti del Matador in Inghilterra e in Spagna. La clausola rescissoria lascia al bomber uruguaiano la libertà di decidere il proprio destino.
C’è un’altra situazione in sospeso ed è quella di Mazzarri, che per la prima volta in carriera – senza precisare la ragione – ha deciso di arrivare alla scadenza di contratto per stabilire se restare a Napoli, o cambiare panchina o riposare dopo anni molto intensi: il tecnico lavora ininterrottamente dal 2001 e potrebbe decidere di tirare il fiato anche se il suo agente avrebbe ricevuto proposte dagli oligarchi che controllano due club russi e in Italia vi sono grandi piazze in attesa di un “conducator”, come Roma e Inter, dove peraltro lavora come direttore generale Fassone, che ha avuto modo di conoscere molto da vicino il tecnico del Napoli nelle due stagioni a Castelvolturno.
I recenti risultati degli azzurri – quattro pareggi consecutivi e due sconfitte in Europa League con conseguente esclusione dalla competizione – non sono da attribuire all’incertezza sul futuro di Mazzarri perché dal primo giorno di ritiro ha detto che avrebbe deciso al termine di questo campionato cosa fare nella stagione 2013-2014. De Laurentiis ha offerto una panchina «a vita» a Walter, dichiarandosi disponibile ad attendere la fine della stagione, con due puntualizzazioni in interviste televisive, quindi non equivocabili: 1) «Mazzarri è Mazzarri ma il Napoli è il Napoli»: lui è un grande tecnico ma questa è una grande società; 2) «Mazzarri è l’allenatore con lo stipendio più alto in Italia e per me i soldi sono un mezzo»: la trattativa dovrà essere sui programmi, non sull’aumento di uno stipendio evidentemente già degno di un club e di un allenatore prestigiosi.
Due anni fa, proprio in questi tempi, Mazzarri disse apertamente che, pur avendo il contratto fino al 2013, avrebbe incontrato De Laurentiis a fine campionato per discutere sui programmi. Il Napoli non venne turbato da queste parole, alle quali rispose con durezza il presidente dopo il ko a Lecce: anzi, centrò la qualificazione-Champions. Lo spogliatoio è solido e la squadra continuerà a correre per inseguire il sogno scudetto o assicurarsi il secondo posto, che dà comunque milioni e prestigio. Ma anticipare i tempi della scelta – da un lato e dall’altro – non sarebbe errato.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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