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Napoli, la partita di Behrami

I laziali lo elessero idolo dopo un gol decisivo alla Roma

Diciamo che le storie degli ex laziali che oggi giocano nel Napoli non sono proprio esempi di serenità. Se il lieto fine non ha caratterizzato la chiusura del rapporto tra Goran Pandev e la Lazio, si può dire altrettanto dell’ultima parentesi della carriera biancoceleste di Valon Behrami: dopo aver disputato la terza stagione, infatti, il centrocampista svizzero manifestò prima la volontà di andare via, poi di avvalersi dell’articolo 17 delle norme Fifa, e dunque di svincolarsi attraverso una serie di condizioni, e poi trovò l’accordo con il West Ham. Chiudendosi alle spalle la porta di Roma. Una porta che oggi si aprirà ancora al San Paolo: arriva la Lazio e Behrami torna dal primo minuto. Per farsi rimpiangere, ovviamente. E per sfatare un tabù: da quando è diventato un avversario, e dunque sin dai tempi della Fiorentina, con la Lazio ha sempre perso.

NEL CUORE – E allora, dopo la panchina di domenica a Catania, il guerriero con la cresta bionda rientra di gran carriera. E lo fa proprio contro la squadra che più di ogni altra in Italia lo ha valorizzato finora, lanciandolo in serie A e anche in Champions. A dirla tutta, però, è anche Valon ad aver lasciato un segno indelebile nel cuore dei tifosi laziali. Il marzo 2008, infatti, Bera fu capace di un’impresa che per i romani vale più di un oro olimpico: segnò il gol del 3-2, della vittoria, di un derby con la Roma allo scadere del tempo. Apoteosi.

IL GUERRIERO – Tutto sommato, insomma, i sentimenti nei suoi confronti saranno sempre intensi. E del resto lui è uno che non si risparmia mai. Che corre e lotta. Sgomita e si adatta: fu proprio alla Lazio che Rossi lo inventò finanche terzino di fascia destra, così da arricchire il suo bagaglio tattico e trasformarlo in un jolly molto, ma molto utile. Mazzarri, però, lo ha voluto soprattutto per le sue doti in fase di interdizione e per il carattere: lui ha grinta da vendere; ha gamba e vigore.

IL RITORNO – Nell’alternanza mediana tutta svizzera, però, finora il più impiegato nell’undici di partenza in campionato è stato Dzemaili – 3 presenze -, mentre Valon se l’è giocata più che altro con Inler, suo capitano in Nazionale (due gettoni ciascuno). Dopo le partite con il Parma e il Catania, però, a tirare il fiato sarà proprio Dzemaili, e dunque oggi toccherà particolarmente agli altri due elvetici reggere il peso del centrocampo. Non poteva sperare in un ritorno migliore, Behrami, perché giocare contro una ex ha sempre un gusto particolare.
ASSO DI COPPA – La sua ultima dal primo minuto, comunque, risale alla sfida di Europa League con l’AIK Solna: un’ottima prestazione al cospetto di un avversario per nulla irresistibile. Un segnale di presenza, però, di concentrazione e di continuità: finora non ha mai deluso. No: prezioso tatticamente e atleticamente, proprio le caratteristiche più apprezzate da Mazzarri per gli interpreti del ruolo.
IL TABU’ – Servirà molto fiato, oggi al San Paolo: sia perché la Lazio è attrezzata e molto agguerrita dopo la sconfitta con il Genoa all’Olimpico, sia perché bisogna sfatare un tabù che con la Fiorentina ha assunto più che altro i contorni della maledizione. Leggere per credere: il 26 gennaio 2011, alla prima dopo il ritorno in Italia, con la maglia viola per l’appunto, Behrami incassò un 2-0 secco proprio dalla Lazio. La sua ex. E anche nella stagione precedente il bilancio è stato totalmente negativo: due sconfitte, sia al Franchi all’andata (2-1) sia all’Olimpico al ritorno (1-0).
SCONTRO DIRETTO – E come se non bastasse, al di là delle motivazioni personali, c’è anche la delusione di squadra di Catania da smaltire: ci vuole gente tosta, gente come Valon, per rimettere le cose in chiaro dopo il mezzo passo falso di domenica. E la strigliata di Mazzarri. Tra l’altro, la Lazio è una diretta concorrente per i piani alti, e dunque quello di oggi può già definirsi uno scontro diretto: per la Champions, quantomeno. E non è mica poco.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.

 

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