Napoli e Juventus si ritroveranno a fine mese: martedì, 29 novembre, alle 20,45. Ma la soluzione caldeggiata dalla Lega già domenica sera, dopo la sospensione della gara, non ha avuto un varo agevole. Maurizio Beretta, presidente della Lega, e Marco Brunelli, direttore generale, hanno dovuto faticare per mettere d’accordo le società. Tanto è vero che il comunicato finale, pronto già nella prima mattinata, è stato licenziato solo nella tarda serata. L’ultima resistenza l’ha opposta la Juventus; il primo fuoco di sbarramento era partito dal Napoli. La squadra di Mazzarri si ritrova il recupero in mezzo a due impegni decisivi di Champions: quello con il Manchester City (22 novembre) e quello con il Villareal (7 dicembre). Di qui la richiesta dei dirigenti napoletani: «Giochiamola il 14 dicembre». La Lega si è appellata al regolamento: si recupera nella prima data disponibile, cioè 29 o 30 novembre.
SOLUZIONE – Beretta ha proposto la soluzione più favorevole dal punto di vista della partecipazione di pubblico e dell’audience, cioè il 29 novembre alle 20,45. La collocazione notturna non sarebbe stata possibile il giorno dopo per via della contemporaneità con le gare di Europa League. A questo punto si è opposta la Juve che avrebbe preferito giocare mercoledì 30 novembre alle 17. Una scelta, però, che avrebbe creato una situazione più vantaggiosa per i bianconeri che avrebbero potuto godere di un giorno in più di riposo. Alla fine, la Juve ha accettato l’ipotesi caldeggiata da Beretta e Brunelli che con una rivisitazione del calendario hanno ripristinato la parità di condizioni dal punto di vista del riposo: Atalanta-Napoli, infatti, si giocherà sabato alle 20,45 al pari di Lazio-Juventus. Risultato finale: una straordinaria frammentazione della tredicesima giornata con un anticipo venerdì 25 novembre, altri quattro il 26, un posticipo la domenica e solo quattro gare pomeridiane.
AIUTO – Più semplice la quadratura del cerchio per quanto riguarda il recupero di Genoa-Inter, favorito anche dalla finalità benefica che è stata attribuita a questa partita. In questo caso, la prima data utile poteva collocarsi solo fra il 13 e il 14 dicembre (impraticabile il 30 novembre perché il Genoa venerdì 2 dicembre affronterà il Milan). La scelta è caduta su martedì 13 per consentire la celebrazione della gara in notturna, alle 20,45 (cosa impossibile il giorno dopo sempre per la contemporanea presenza delle partite di Europa League). L’orario dovrebbe favorire un afflusso maggiore di pubblico a tutto vantaggio dello scopo benefico: l’incasso servirà ad aiutare le vittime dell’alluvione che ha colpito Genova.
RIVOLUZIONE – Il recupero di Genoa-Inter avrà come conseguenza una profonda revisione degli orari della quindicesima giornata. Raddoppieranno glli anticipi visto che ai due già previsti il 10 dicembre (Lecce-Lazio alle 18 e Palermo-Cesena alle 20,45) si aggiungeranno anche Siena-Genoa (ore 18) e Inter-Fiorentina (20,45). La Lazio, che giovedì 1 dicembre si gioca il passaggio del turno in Europa League, ha chiesto di posticipare la gara con il Novara alle 20,45 di lunedì 5 dicembre. Avremo, così, una giornata in quattro atti: un anticipo venerdì 2 dicembre, altri due sabato, uno la domenica alle 12,30, un posticipo, quattro gare pomeridiane e un posticipo lunedì. In futuro gli anticipi domenicali delle 12,30 non coinvolgeranno le squadre protagoniste di lunghe trasferte in Champions League.
POLEMICHE – Le scelte di ieri hanno fatto seguito ai sospetti e alle polemiche di domenica. Si sa che la Juve avrebbe voluto giocare e che non ha gradito il fatto di essere stata esclusa dal tavolo che ha deciso la sospensione. La Lega, a sua volta, non ha apprezzato il fatto di non essere stata coinvolta e di essere stata messa al corrente in ritardo e a cose fatte. Ma nella lettera inviata a Milano, la Prefettura di Napoli ha sottolineato che la praticabilità del terreno di gioco del San Paolo non c’entrava nulla con la decisione motivata dal fatto di non aver uomini (vigili del fuoco, poliziotti) e mezzi sufficienti per organizzare l’evento sportivo e far fronte, contemporaneamente, all’emergenza.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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