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Napoli-Juventus: quella voglia di fare dispetti ai bianconeri

Quando andrai via da Napoli qual è la cosa che porterai dentro di te? Un sorriso, immediata e sicura la risposta di Diego Maradona: «Né scudetti né coppe, ma la voglia dei napoletani di battere la Juve». Roba di tant’anni fa eppure ancora fresca, moderna, d’attualità. Quella voglia, infatti, è sempre uguale. Al punto che ogni partita con la Juve, al San Paolo in particolare, per il tifo azzurro è sempre la madre di tutte le partite. Più di quel Napoli-Roma e viceversa che era una volta il derby del sole. Non c’è una storia, un episodio al quale legare tanta rivalità sportiva. E’ così da sempre. Come se nella democrazia del pallone esistessero ancora i regni dei sabaudi e dei borboni. Cert’è, se ne sono fatti di dispetti Napoli e Juve, con il Napoli per decenni e decenni piccolo e rompiscatole rivale d’una Signora ricca e con la puzza al naso. E mille sono gli episodi, i risultati, i gol che hanno scritto la storia di questa rivalità in campo e fuori campo. Dall’uno a uno del ’46 sul campo dell’Orto botanico perché quello del Vomero era occupato dalle forze di liberazione (gol di Busani e Piola) che tolse lo scudetto ai bianconeri per regalarlo al Toro, al 3-0 con tripletta di Cavani dell’ultima volta. E in mezzo quella partita arbitrata nel ’58’ da Concetto Lo Bello con cinquemila napoletani a bordo campo e vinta dagli azzurri 4-3. L’imposibile gol su punizione segnato da Maradona a Stefano Tacconi nell’85. Il gol di Renica nei supplementari che fece fuori la Juve dalla coppa Uefa. E nell’età più recente i quattro successi consecutivi del Napoli al San Paolo che hanno invertito una tradizione che era diventata un tormento per il tifo di Fuorigrotta. E domenica si replica. Con la Juve capolista e il Napoli costretto alla rincorsa. Un capitolo nuovo tutto da vivere e da raccontare.

La Redazione

A.S.

Fonte: Corriere dello Sport

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