Per togliere dal campo dei pensieri l’ultimo dubbio rimasto, ovvero che Napoli-Juve sia di fondamentale importanza solo per i napoletani, Mazzarri ha una sola possibilità: battere Conte. Ci proverà con tutte le sue energie, la sua rabbia, la sua incredulità di fronte a una parte del mondo che tarda a riconoscergli i meriti che è convinto di avere. Meriti reali, in buonissima parte. Mazzarri ha spinto il Napoli oltre i suoi limiti, per dubitarne serve un atto di forza. Ma anche Conte ha compiuto lo stesso percorso: se il tecnico toscano ha portato una squadra di non raffinatissima qualità a lottare per lo scudetto, il leccese quello scudetto l’ha già conquistato con una squadra forte dentro, cresciuta e arricchita dalla sua rabbia feroce. Il Napoli è movimento collettivo, è sincronia, è rapidità, è palla a terra ed è Cavani, anche se non segna da 6 partite. La Juventus è solidità, organizzazione difensiva, grinta, carattere e, non avendo Cavani, gioca per Vidal e Marchisio. Stesso modulo, ma è diversa la natura delle due squadre, come diversa è stata la loro costruzione. Se lunedì sera lo 0-0 di Udine poteva sembrare un freno a questa partita, col passare dei giorni, delle ore e da oggi anche dei minuti tutto è stato travolto. Conta solo Napoli-Juve.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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