Neanche il tempo di riprendere fiato e riecco la serie A con un posticipo davvero di eccezione. Napoli-Juventus è quella che si può definire la sfida per antonomasia, attesa per una stagione intera. Si affronteranno due formazioni reduci da sonore sconfitte, i bianconeri addirittura battuti in casa per 4-1 da un sorprendente e redivivo Parma. Per giunta, altre due pesanti tegole sulla testa di Del Neri sono le assenze di Felipe Melo, squalificato per aver scalciato in faccia a Paci, e di Fabio Quagliarella, infortunatosi seriamente dopo soli tre minuti di gioco. L’attaccante stabiese, infatti, rischia un lungo stop se sarà confermato il sospetto di un interessamento ai legamenti del ginocchio. Sfumando l’attesissima presenza dell’ex n.27 al S. Paolo, si accantonano, dunque, almeno momentaneamente, gli spunti polemici che hanno accompagnato fino a questo momento il giocatore e non ci sarà il tanto atteso “confronto” con il suo ex pubblico.
Del Neri, dal canto suo, cerca di mantenere la calma, nonostante il brutto passo falso di ieri, “È mancata la capacità di reagire. Ora dobbiamo andare a Napoli cercando di cambiare da subito questa situazione”. Intanto in classifica resta quasi tutto invariato, con la Vecchia Signora sempre a 31 punti, a due lunghezze dagli uomini di Mazzarri.
74 i confronti tra gli azzurri e i bianconeri, Coppa Italia, Uefa e Supercoppa incluse. Nel campionato 2000-2001 i torinesi, guidati allora da Ancelotti, ebbe la meglio sull’undici di Zeman per 2-1, mentre l’ultimo pareggio (1-1, Del Piero – Bogliacino) risale al campionato 2006-2007, quando entrambe le formazioni militavano nella serie cadetta.
L’ultimo match a Fuorigrotta è memoria recente, risalendo al 25 marzo 2010. In quell’occasione, nonostante un rigore fallito da Hamsik, fu rimonta non solo di tre reti (a Chiellini risposero lo stesso Hamsik, poi Quagliarella e Lavezzi), ma anche di tre punti, il che permise ai partenopei di raggiungere a quota 45 proprio la Juventus.
Potremmo citare altre gare, altri episodi, come lo shoot-out di agosto del 2006 in Coppa Italia, finì 8-7, oppure la famosissima sfida “fratricida” in Uefa del 15 marzo 1989, conclusasi per 3-0 con l’abbraccio a centrocampo tra Renica, autore della terza e decisiva marcatura, ed il compianto Giuliani. Ma tutto questo è storia, il presente è, invece, un nuovo esame di maturità per Mazzarri e i suoi.
Maria Villani
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