Napoli-Juve: 2-0 in campo, 1-1 in borghese. E sono botte da orbi, accuse velenose e risposte orgogliose, sciabolate televisive e cinguettii in rima. Cioè, più che un cinguettio è l’urlo dell’aquila reale, quello spedito ieri notte via Twitter da Luigi De Laurentiis, figlio del presidentee, a Beppe Marotta, dopo le accuse di provincialismo indirizzate da Lione al mondo azzurro: «Marotta grande ignorante!». Con successiva e articolata spiegazione che sa tanto di: giù le mani da Napoli. La mia Napoli.
La sconfitta, secondo quanto dichiarato da Marotta giovedì da Lione, prima della partita di Europa League, è stata invece “digerita velocemente”. Però? «Ci ha dato fastidio l’eccessiva euforia dimostrata dal Napoli che, in fin dei conti, ha battuto la Juve in una partita di campionato che vale solo tre punti: sembrava che fosse l’euforia tipica di una squadra di provincia quando gioca contro una grande. Se si accontentano di vincere una gara come se fosse una finale, mi sembra molto riduttivo per il loro blasone».
Twitter è il messaggero dei pensieri del produttore. Il fratello Edoardo detto Edo, vicepresidente azzurro, cita invece su Facebook una frase del Maradona di Kusturica sulle imprese a Torino della sua epoca, aggiungendo: “Caro signor Marotta, il nostro tifo è puro e sano e pieno di passione e amore. E poi come si permette di definire il NAPOLI squadra provinciale…”. I social profili ufficiali. La medesima vetrina utilizzata il 9 marzo dalla Juve dopo la vittoria in campionato con i viola di Montella nell’anticipo di mezzogiorno (e dintorni): “Buona la Fiorentina a pranzo. Ci rivediamo fra 4 giorni, per cena“. Alludendo alla bistecca e alla successiva sfida di Europa League.
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