Francesco Musolino, Prefetto di Napoli, è stato intervistato dai colleghi de Il Corriere de Il Mezzogiorno:
Prefetto, non è che si è ecceduto con la prudenza?
“Guardi, l’Osservatorio del Viminale ha concordato con la valutazione che abbiamo fatto sulla scorta della valutazione degli organi di polizia”.
Qual è questa valutazione?
“La partita tra Napoli e Juventus è classificata a rischio quattro, cioè il massimo livello di pericolosità. La Questura ha manifestato timori sulla presenza dei tifosi ospiti, e anche le altre forze dell’ordine hanno convenuto”.
Su cosa si fondano i timori? “Quando si valuta una situazione, si tiene conto di tutto quello che è accaduto dal passato fino al giorno prima”.
E nel caso di Napoli-Juventus cosa è accaduto?
“Innanzitutto c’è la contrapposizione storica tra le due tifoserie, contrasti che si sono acuiti recentemente dopo la vittoria del Napoli nella finale della Supercoppa italiana in Qatar”.
Basta questo per vietare una trasferta? “No, ma non è l’unico elemento. La decisione è stata adottata sulla scorta di un bagaglio conoscitivo che consente la valutazione complessiva del contorno, del contesto”.
Cosa c’è all’interno di questo bagaglio conoscitivo?
“Tutto. Le relazioni degli investigatori. I precedenti specifici, compresi i sassi contro il bus della Juventus. I messaggi monitorati su internet e sui social network. Ciò che si percepisce fuori regione. Ecco, sono questi gli elementi che hanno un peso sulla decisione”.
La sua scelta però ha scatenato polemiche durissime…
“Be’, meglio qualche polemica che qualche ferito. Una decisione così non si prende mai a cuor leggero, ma la prevenzione è un mestiere difficile: dopo è facile valutare, il problema è che noi dobbiamo farlo prima. E le forze dell’ordine di Napoli fino ad oggi hanno dimostrato di saper analizzare correttamente i rischi”.
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