È giunta, dunque, la gara forse più importante di questo straordinario e rocambolesco campionato, la “penultima finale”, resa più pesante e carica di significati dalle recenti prestazioni degli azzurri. Domenica sera, allora, il big match: lo scontro tra la seconda e la terza della classe: quella Inter del 2011 targata Leonardo, autore di un’ottima ripresa di tono e di punti della squadra. Il tecnico brasiliano, ex Milan, è sicuramente uno dei valori aggiunti, se non il primo, della formazione nerazzurra, capace di comunicare ai suoi uomini motivazioni e grinta, proprio come era stato poco più di un anno fa Mazzarri per il Napoli… Anche il trainer interista, proprio in questi giorni, è al centro dell’attenzione mediatica, essendosi aperta una sorta di “contenzioso” con uno dei suoi ex giocatori più rappresentativi: Gennaro Gattuso. Motivo del “contendere” sarebbe la scelta del trainer meneghino quando a giugno 2010 decise di divorziare dalla società milanista, con una serie di “botta e risposta tra il capitano ed il suo ex tecnico. Come finirà? Intanto i segnali per una riconferma ad Appiano Gentile ci sono tutti, definendo Moratti il tecnico di Niterói “una delle certezze nerazzurre per il futuro”.
Nel frattempo, in questa settimana, c’è stata di mezzo, con la Roma avversaria oramai “storica” in questo torneo, la semifinale di Coppa Italia, competizione che, pur avendo perduto il tradizionale “appeal”, non riservando più come premio un piazzamento in Europa, conserva, tuttavia sempre il suo fascino più profondo. Il risultato di 1-1 ha premiato l’Inter che ora si ritrova a dover disputare la finale e accarezza l’idea di centrare il cosiddetto “tripletino”: Coppa Italia, Supercoppa italiana e Mondiale per club. E domenica lo scontro è con il Napoli, per il quale ci sono in ballo punti importanti in chiave di un’ aritmetica Champions e, a tal riguardo, l’ex diggì azzurro Pierpaolo Marino ha dichiarato: “L’Inter non vorrà rovinare la festa al Napoli”
Indisponibili al 100% in casa nerazzurra per la partita del S. Paolo sembra proprio che siano soltanto Thiago Motta (che però si è rivisto in questi giorni ad Appiano Gentile), autore di una doppietta nella gara d’andata a S. Siro la sera dell’Epifania, e Ramiro Cordoba, entrambi infortunati. Incerti con probabile esclusione Wesley Sneijder e Dejan Stankovic, insieme al difensore Walter Samuel. Dal canto suo, Mazzarri dovrà far fronte a pesanti rinunce, come quella di Cavani, per la cui squalifica è già stato presentato ricorso, nonché di Mascara. Con un attacco, dunque, in forte emergenza è probabile che sia chiamato Zuniga a sostituire il Matador, ma non nella posizione centrale che spetterebbe, invece, al Pocho Lavezzi. Quest’ultimo, reduce dal divertentissimo siparietto con le Jene argentine, ha cercato di caricare l’ambiente azzurro: “Contro l’Inter giocare diventa un piacere estremo. Lo stadio si riempie in ogni ordine di posto…”.
Ed è un piacere sul serio vedere il S. Paolo riempirsi ogni qual volta che l’avversario è l’Inter. Specie, poi, negli ultimi anni, poiché la sfida si è presentata più avvincente che mai, con gli azzurri mai domi e sempre pronti a dar battaglia, Zalayeta docet…
Per concludere una menzione speciale; proprio nella giornata di ieri è stato commemorato, in una serata di gala, organizzata dalla Panini, Giacinto Facchetti, storica bandiera per la squadra e per la società nerazzurre. Un simbolo di un calcio diverso, forse all’antica, ma del quale si sente forte la mancanza.
Maria Villani
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