Cavani 101. Centouno gol con il Napoli nella serata più importante, quella in cui c’è da blindare il secondo posto nella serata dal profumo forte di Champions. Segna, trascina, lotta il Matador: entra nella galleria dei campioni della storia azzurra, arriva a quota 26 in campionato e ricaccia dietro Di Natale nella classifica dei bomber. In campo è il solito marziano e si carica sulle spalle il Napoli. L’uruguaiano si esalta ed esalta, una prestazione con i fiocchi, non solo per i tre gol ma per il modo in cui affronta la partita, per la grinta che ci mette su ogni pallone: corre, recupera, si cimenta anche negli assist. Lui è il simbolo ma tutta la squadra lotta pur concedendosi qualche black-out di troppo quando è avanti con il punteggio. Utilissimo anche Hamsik, l’altro top player del Napoli, che entra in tutte le giocate pericolose e quando può punta direttamente alla porta dell’Inter impegnando severamente in più occasioni Handanovic.
Parte fortissimo il Napoli. Piede a tavoletta sull’acceleratore e gol del vantaggio al primo vero affondo. Pandev confeziona un assist al bacio, specialità della casa, Cavani (3′ pt) lo capitalizza nel migliore dei modi mettendo la palla dove Handanovic non può arrivare. Atteggiamento giusto, l’approccio importante per una partita decisiva. Napoli aggressivo e a testa bassa, pronto a lanciarsi negli spazi. L’Inter però tiene botta e nonostante le numerose assenze con un elenco infinito di defezioni dà la sensazione di essere squadra vera e soprattutto di essere animata da uno spirito battagliero. I problemi li crea soprattutto Guarin: non dà punti di riferimento, si allarga a sinistra, si abbassa dove prova a prenderlo Behrami e si accentra in profondità tra Gamberini e Cannavaro ed è anche il più pericoloso nelle conclusioni: impegna De Sanctis con una punizione fortissima dalla distanza (il portiere azzurro è bravo anche a distendersi sul tentativo di Pereira). Fa tanto movimento anche Alvarez, la seconda finta punta di Stramaccioni e si guadagna un rigore (dubbio) per un contatto con Zuniga. Poi lo calcia con il sinistro, De Sanctis intuisce la traiettoria e tocca la palla che però entra lo stesso: è l’1-1 dell’Inter al 21′. Un gol preso in maniera ingenua dal Napoli, Cannavaro tenta un anticipo troppo lontano dall’area di rigore, una giocata azzardata, la palla passa e i nerazzurri ripartono in quattro contro quattro, non perfetto il movimento difensivo in rientro, con Alvarez che si guadagna il rigore sfondando in area dalla destra. Il contraccolpo dura un attimo, il Napoli si rimette a giocare, ritrova subito le sue geometrie con il 3-5-1-1 che esalta le caratteristiche di Dzemaili da interno di centrocampo e di Pandev, l’attesissimo ex, nelle vesti di rifinitore. Zuniga ha sprint e si vede, sulla sinistra con la palla a terra è imprendibile, s’inserisce sempre e riesce a guadagnarsi il rigore per la spinta di Jonathan, rimediando quindi al fallo da rigore fischiato ai suoi danni in precedenza. Stavolta Cavani è infallibile anche dal dischetto, va sul sicuro il Matador calcia forte e preciso nell’angolo alla destra del portiere e fa 2-1 (32′ pt), mentre Pandev si arrabbia perché avrebbe voluto calciarlo lui. Il Napoli ritrova gioco e fiducia e riparte con grande slancio negli spazi. Così fioccano di nuovo le palle gol, per due volte Hamsik entra nel cuore dell’area nerazzurra alla sua maniera trovando un super Handanovic nella respinta.
Stramaccioni in avvio di ripresa propone Cambiasso, di rientro dall’infortunio, per dare più consistenza al centrocampo. Gli azzurri si propongono con rapidità ma l’Inter reagisce, partita comunque viva. Esce Gamberini per crampi, spazio a Rolando. Gli azzurri ora provano a fare un giro palla più ragionato e affondare al momento opportuno. Entra Armero per Dzemaili e va a formare la catena di sinistra con Zuniga. Cavani prima sfiora il terzo gol, poi lo realizza al 33’. Emozioni fino all’ultimo minuti nella serata di Champions.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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