Dentro ognuno di noi si nasconde un bambino e il fanciullo che vive in quel genio sregolato è uno scugnizzo che sa come prendersi Napoli, caricarsela in spalla e condurla per mano del mondo dei sogni. Si scrive Lavezzi, ma si legge guagliò: perchè nelle movenze languide e nella verve istrionica, la sintesi d’una terra divenuta ormai è la sua; ed è racchiusa simbolicamente e senza alcuna divagazione sul tema.
Il quinto Lavezzi re di Napoli, quel dribblomane che cento ne fa e altrettante ne pensa, è la star d’una favola cominciata nella diffidenza ed esplosa fragorosamente con la Champions: e ciò che resta d’un lustro vissuto meravigliosamente bene, lasciandosi cullare da veroniche e lungo tunnel onirici, è una spruzzata di simpatia che poi diviene empatia.
La redazione
F.G.
Fonte: Corriere dello Sport
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